ADESSO PURE GOFFREDO MORDE
GOFFREDO BETTINI è stato uno dei padri nobili, o almeno degli ispiratori di questo governo giallorosa. Fu lui il primo, nel Pd, a parlare di un “governo politico di legislatura” insieme ai Cinque Stelle, basato su una “profonda riflessione politica”. Nei giorni in cui invece Zingaretti pensava di sfruttare il colpo di sole estivo di Salvini e passare al (magro?) incasso delle urne. Il manifesto di Bettini lo indusse a più miti ragionamenti. Ora però pure Goffredo morde. E si unisce al coro, un po’stucchevole, delle lamentazioni sul “così non si può andare avanti”. Bettini lo dice a modo suo: “Ci vuole una verifica”. Che è un’altra maniera per ribadire che il Pd s’è rotto le scatole. “A gennaio – dice Bettini – avremo una verifica di governo, o si approva o non si approva, non possiamo stare sospesi ogni giorno a Di Maio e Renzi”. Certo le premesse così non sono proprio ottimistiche. “Conte si presenterà con una sua agenda – aggiunge il dem, ospite ieri mattina di Radio 24 – e terrà conto anche delle cose successe. Discuteremo un programma che o si approva o non si approva. Non possiamo stare sospesi ogni giorno alle dichiarazioni di Di Maio o a quelle diRenzi, che prima dice che si deve eleggere il presidente della Repubblica, poi che si può andare a votare subito”. Vero. Intanto Salvini se la ride.