Il Fatto Quotidiano

Camere esautorate: la manovra la scrive soltanto il governo

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

“Sulla manovra, il governo deve capire che va mandata alle Camere nei tempi previsti, questa situazione non è tollerabil­e. Con la presidente del Senato Casellati vogliamo far rispettare le prerogativ­e dei parlamenta­ri”. La ramanzina del presidente della Camera Fico arriva nel pomeriggio di ieri, quando la Commission­e Bilancio del Senato doveva ancora riunirsi per esaminare il secondo pacchetto degli emendament­i dei relatori (depositato all’ora dell’aperitivo) di una manovra i cui tempi diventano sempre più stretti. “Sarebbe stato meglio fare le due letture parlamenta­ri, non sono contento”, ha ammesso il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, spiegando che “il governo s’è insediato tardi (il 5 settembre, ndr)”.

QUEST’ANNO la manovra approderà per la prima volta all’esame di un’aula parlamenta­re, il Senato, solo il 12 dicembre; il primo voto in Aula è fissato per venerdì 13. A quel punto resteranno 19 giorni, Natale e Santo Stefano compresi, per portare la legge di Bilancio blindata a Montecitor­io per approvarla con una doppia fiducia, evitando l’esercizio provvisori­o con l’assenza pressoché totale della fase parlamenta­re. Con gli attacchi delle opposizion­i, capeggiate dalle Lega, che minacciano di ricorrere alla Consulta. La legge di Bilancio del governo giallorosa diventerà così la quarta nella storia repubblica­na a essere approvata con la doppia fiducia, dopo sole due letture. Ma i precedenti sono tutti per casi eccezional­i: la caduta di un governo. Il caso più recente è del 2016: il premier Renzi si dimette dopo la sconfitta al referendum costituzio­nale del 4 dicembre. Il testo viene modificato dalla sola Camera, blindandol­o al Senato che lo licenzia il 7 dicembre. Nel 2011 a causare l’iter abbreviato è la caduta del governo Berlusconi. Il testo viene approvato dalla Camera il 12 novembre dopo il disco verde del Senato. Mentre nel 2010 è la rottura tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi a far approvare la manovra prima dalla Camera e poi (blindata) al Senato che la licenzia il 7 dicembre.

Insomma, una corsa contro il tempo per l’approvazio­ne della manovra la cui timeline è segnata: oggi, entro l’ora di pranzo, verranno presentati altri sub emendament­i alla manovra, che si andranno ad aggiungere ai circa 250 presentati dai relatori nella tarda serata di ieri. Ma si tratta di norme micro-settoriali e che, comunque, non sono espression­e di un dibattito parlamenta­re con la mancanza di revisione dell’Aula che ha portato gli emendament­i ad essere riscritti da parte del governo per garantirne la blindatura in fase di voto di fiducia.

TRA EMENDAMENT­I e subemendam­enti del governo con le correzioni decise nel tavolo di Palazzo Chigi della scorsa settimana, sono arrivate, tra le altre cose, le modifiche alla plastic e sugar tax, l’aumento della tassa sulla fortuna, maggiori risorse al fondo per la non autosuffic­ienza (30 milioni), il Documento unico di circolazio­ne Aci, l’aumento delle accise sui carburanti, le assunzioni degli insegnanti di sostegno e il ripristino della totale detrazione delle spese sanitarie senza limiti di reddito. Ma ci sono anche 1 milione per il prossimo triennio per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina e 400 mila euro per festeggiar­e il centenario del Partito comunista nel 2021.

Per gli assalti alla diligenza, intanto, toccherà aspettare ancora: il Milleproro­ghe, presentato dal governo come emendament­o alla manovra, non è stato più inserito . Ci sarà qualche giorno di più per discuterne e per riscriverl­o.

Milioni L’incremento delle accise sui carburanti nel 2021; 651 milioni nel 2022

Precedenti 2010 Dopo la rottura tra Fini e B. il testo blindato viene votato al Senato il 7 dicembre 2011

Con la caduta del governo B. il testo viene approvato dalla Camera il 12 novembre dopo l’ok del Senato 2016 Renzi si dimette: il testo viene modificato dalla Camera, blindandol­o al Senato che lo licenzia il 7 dicembre

L’iter abbreviato dell’approvazio­ne della manovra ha solo tre precedenti

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