Il Fatto Quotidiano

Lo scaricabar­ile su Assad finisce (bruciato) su RaiPlay

L’intervista “maledetta” La conversazi­one di Maggioni “rifiutata” dai Tg: Di Bella urla e resiste a Salini. Che si rifugia nel canale “neutro”

- » GIANLUCA ROSELLI

Alla fine, la famosa intervista di Monica Maggioni a Bashar al Assad è andata in onda sulla tv siriana e su una tv libanese, ieri sera, alle 20. Poi, solo intorno alle 21, la Rai ha deciso di metterla a disposizio­ne su RaiPlay: un’ora più tardi. Una vicenda gestita male fin dall’inizio, con Maggioni che si propone senza averne titolo per fare un’intervista al presidente siriano e l’ad Fabrizio Salini che le dà l’ok senza porsi il problema, poi, di dove trasmetter­la. Ma una volta fatto il patatrac, col rifiuto di Antonio Di Bella e di una sfilza di altri direttori a trasmetter­la (Carboni, Sangiulian­o, Paterniti e pure Annunziata), in Viale Mazzini hanno deciso di “darsi un buco da soli”, come dicono molti in azienda. verla messa a disposizio­ne dei telespetta­tori: è un documento importante”, dicono da Viale Mazzini. Già, però, nel frattempo, la Rai l’autogol l’ha fatto. Perché non solo la vicenda ieri ha fatto il giro del mondo, con i centralini bersagliat­i dalle telefonate dei giornalist­i stranieri, ma alle 20, quando l’intervista va in onda sui media arabi, le parole di Assad vengono riportate da tutte le agenzie internazio­nali.

IN VIALE MAZZINI, ieri, la vicenda ha toccato punte surreali alla Monty Python. In mattinata Salini, Maggioni e Di Bella hanno ricostruit­o l’accaduto in un acceso faccia a faccia, finito con le urla del direttore di Rainews che si sono sentite per tutto il settimo piano. Poi è iniziato il tira e molla sul da farsi: mandare o no l’intervista su RaiPlay e quando? Tra l’altro nessuno ha spiegato perché la tv siriana ha potuto trasmetter­e un prodotto della Rai. Una copia dell’intervista era a disposizio­ne di Assad come regola d’ingaggio con la Maggioni, ma tra averne una copia e poterla trasmetter­e ce ne corre. E la questione dei diritti all’estero è materia proprio della Maggioni, come ad di RaiCom. Ambiguità su ambiguità.

Pure ieri, poi, i siriani hanno gettato benzina sul fuoco accusando la Rai – e il governo italiano – di censura. “La mancata messa in onda d el l ’ i n te rv i st a è una sottomissi­one alla volontà americana e ai suoi progetti distruttiv­i”, sostiene il giornale filogovern­ativo al-Watan, di proprietà di Rami Makhlouf, cugino del leader di Damasco. Nel colloquio con Maggioni, Assad ha lanciato accuse all’ex presidente Usa Obama, alla Francia e all’Europa per la guerra in Siria (“hanno appoggiato i terroristi all’interno del mio Paese”), ha negato l’uso di armi chimiche da parte dell’esercito siriano e annunciato la disponibil­ità dei siriani espatriati a finanziare la ricostruzi­one. L’intervista fantasma della Maggioni, tra l’altro, è stata realizzata qualche giorno prima dell’apertura di Luigi Di Maio verso Damasco. “Bisogna dare maggiore impulso al dialogo con il governo di Assad”, ha detto Di Maio al Corriere della Sera il 6 dicembre scorso. Del viaggio della Maggioni alla Farnesina nessuno era al corrente. “Non ci ha informato in alcun modo”, fanno sapere dal ministero degli Esteri.

In onda un’ora dopo L’ultimo paradosso: il colloquio trasmesso alle 20 a Damasco, da noi invece alle 21...

La scheda

MONICA Maggioni - ad di RaiCom - ha realizzato un’intervista al leader siriano Assad in accordo con l’ad Salini, ma per molto tempo il servizio resta “congelato”: nessuno vuole trasmetter­lo, proprio perché non concordato con le direzioni giornalist­iche. Ieri la situazione si è sbloccata. È andata in onda, ma soltanto su RaiPlay

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 ??  ?? “Italia sottomessa agli Usa” L’accusa dei giornali del regime per il caso-intervista
“Italia sottomessa agli Usa” L’accusa dei giornali del regime per il caso-intervista

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