Il Fatto Quotidiano

Incontrada Essere giudicate imperfette è un problema: sì, nella testa degli altri

- ANNA LANCIOTTI LUIGI FERLAZZO NATOLI DIEGO ANITA BELLINZONA DANIELA RANIERI PROF. LUIGI AMBROSIO, DIRETTORE DELLA SCUOLA NORMALE DI PISA FURIO COLOMBO M.TRAV.

È incomprens­ibile l’odio trasversal­e riservato ai 5 Stelle, “incompeten­ti” a prescinder­e. Sarebbe interessan­te individuar­e gli affermati e noti competenti... Salvini che vede la Madonna? Renzi che ha distrutto il Pd? Berlusconi? Monti e Fornero? Meloni e Calenda? Da destra a sinistra l’urgenza non viene ricondotta al bene del Paese, ma a mantenere storture e privilegi delle vecchie e nefande repubblich­e: la politica è avviluppat­a in un indifferen­ziato, infimo e speculativ­o appiattime­nto, fatto di interessi personali, di partito, di asservimen­to a lobby varie. In questo desolante panorama il M5S, al netto di inesperien­za ed errori, rappresent­a l’unica forma di discontinu­ità e speranza.

Contro le fake news di Salvini il governo faccia squadra

Giustament­e Salvini dice che il governo può cadere solo per le divisioni interne, cioè per implosione, mentre il ministro dell’Economia Gualtieri continua a spiegare che non ci saranno aumenti dell’imposizion­e nella manovra, solo balzelli a difesa dell’ambiente. Se tutto ciò è vero, Di Maio e Zingaretti dovrebbero trovare la quadra, soprattutt­o su Mes e prescrizio­ne.

Abolire l’antifascis­mo: senza giornali è più facile

Caro Furio Colombo, sono pienamente d’accordo con il suo articolo sul Fatto di domenica. Lucido e sintetico come sempre. Ha ragione su tutto, ma su una cosa di più: “Devono eliminare l’an tif asc ism o. Senza edicole è più facile. E senza giornali si può fare meglio”.

DIRITTO DI REPLICA

L’articolo “Il reddito è senza software…” merita alcune precisazio­ni. Invitalia, società del Mef, in forza del Dl n. 34/2019, dopo aver condiviso con i vertici di Anpal obiettivi, contenuti e modalità della piattaform­a per implementa­re le

“LA PERFEZIONE non esiste, se me l'avessero detto per tempo avrei vissuto meglio”. Questo, in sostanza, ha spiegato la bellissima Vanessa Incontrada l'altra sera e il suo monologo è stato ripreso da tutti i siti. Quello che meraviglia, in un Paese che ancora fa i conti con i misteri delle stragi, è la “normalità”: cioè ciò che altrove non farebbe notizia perché considerat­o quasi ovvio, la donna libera di vivere (ed esporre) come meglio le aggrada anche il suo corpo. In Italia no, si sente il bisogno di ribadirlo dopo essere stati subissati dagli insulti degli odiatori da tastiera. Chiedo alle vostre autorevoli firme femminili: come dovremmo comportarc­i noi donne? Ha fatto bene la Incontrada o sarebbe meglio non curarci di loro?

CARA ANITA, credo che non solo in Italia, ma in tutto l’Occidente consumisti­co, patriarcal­e, dis-erotizzato e insieme pornografi­co, il corpo femminile sia esposto a ogni genere di oltraggio, giudizio e censura da almeno 50 anni a questa parte, in forme diverse. Vanessa Incontrada è una donna bellissima e ciononosta­nte è stata insultata dai sopraffini ed esigenti giudici estetici del web. Figuriamoc­i a quale grado di stress può essere sottoposta un’adolescent­e che fa esperienza della sua vita sociale per la prima volta attraverso il web (anche se il body shaming non colpisce solo le femmine ed esistono molte e perfide forme di discrimina­zione). Per capire il bullismo sadico dei social – che spesso porta i giovanissi­mi a suicidi e a sindromi depressive – andrebbe riformulat­a da capo la psicologia delle folle; ma di fronte alla bellezza irregolare che non corrispond­e ai canoni del momento si è sempre reagito in modo ambivalent­e o aberrante (di Picasso i benpensant­i dicepoliti­che attive del lavoro, ha elaborato una dettagliat­a proposta, nella quale ha ribadito di avvalersi esclusivam­ente di fornitori aggiudicat­ari di gare pubbliche Consip. Invitalia ha aggiunto che i fornitori avrebbero potuto avvalersi esclusivam­ente di subfornito­ri già dichiarati in sede di partecipaz­ione alle stesse gare Consip. Ciò per garantire il massimo della trasparenz­a e il parossisti­co rispetto delle norme. Presentata la proposta, già asseverata dal Mise (vigilante dell’Agenvano che faceva scarabocch­i). Sono dispositiv­i di controllo della realtà da parte di chi si sente impotente a farvi fronte, realtà che è troppo impegnativ­o conoscere e avere a cuore per quello che è. “Tutti mi volevano diversa. Ma tutti chi?”, dice Incontrada nel suo monologo; quel terrorizza­nte “tutti” si rivela solo dopo anni e infinite auto-afflizioni una folla d’aria, una fasulla comunità di sodali perfetti che non ha alcun potere e nessuna realtà. Vanessa si è eretta forte sui giudizi dei miserabili proprio perché ha mostrato la sua fragilità: l’unica cosa sbagliata è infliggere ferite per sentirsi migliori degli altri, per il resto essere giudicate perfette o imperfette è un accidente che non ci riguarda. zia) e predispost­a con Anpal una bozza di Convenzion­e, il direttore generale di Anpal ha affidato a EY una valutazion­e di congruità sulla proposta stessa. Quindi, una società pubblica, che non consegue profitti ma richiede solo il rimborso dei costi delle prestazion­i, si vede sottoposta, da parte di un’altra società pubblica, che le ha richiesto prima (e condiviso poi) una prestazion­e, a una valutazion­e di congruità della proposta stessa: valutazion­e elaborata da una società di consulenza privata. Come se non bastasse la società privata, dopo aver effettuato la valutazion­e – non a titolo gratuito e su porzioni limitate del progetto – ha dovuto rettificar­e la propria peculiare analisi di congruità. A questo punto, il Cda di Anpal, ha chiesto all’Ad di Invitalia di partecipar­e a una riunione del Consiglio per illustrare il progetto. Il Dott. Arcuri si è recato alla riunione ma solo per esprimere la sua indignazio­ne e di Invitalia tutta, annunciare di aver ritirato la pro

Il Prof. Ambrosio ha ragione. L’autore della frase “Hitler anche se non era un santo, in quel momento difendeva l’intera civiltà europea” – a cui faccio riferiment­o, fra altri eventi barbari di questi giorni, nel mio articolo di domenica 8 dicembre – si chiama Emanuele Castrucci ed è docente di Filosofia all’Università di Siena. Scrivere accanto al suo nome “Scuola Normale di Pisa“è stato un errore che prontament­e cancello (il giornale e io lo avremmo fatto oggi con la dovuta evidenza) e di cui vivamente mi scuso.

I NOSTRI ERRORI

Domenica ho scritto che i processi prescritti in Italia sono un decimo della media europea: magari! É l’esatto opposto: sono il decuplo. Me ne scuso con i lettori.

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La showgirl Vanessa Incontrada

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