Milano ospiterà il Museo nazionale della Resistenza
L’annuncio Franceschini e Sala presentano il nuovo progetto da 17,5 milioni che avrà sede nella seconda piramide di Herzog
L’annuncio lo fanno insieme il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il sindaco Beppe Sala: il Museo nazionale della Resistenza si farà e si farà a Milano, città medaglia d’oro della Resistenza. Ma non è tutto. Dopo un avvio difficoltoso (in un primo tempo si era pensato di realizzarlo nei locali della Casa della memoria, zona Isola, che però è piccola e già ospita diverse attività) e grazie alle sollecitazioni di Anpi e altre associazioni (nei mesi scorsi avevano inviato una lettera al ministero dei Beni culturali, con la senatrice a vita Liliana Segre come prima firmataria) il governo e la città di Milano rilanciano con un progetto più ambizioso, che avrà a disposizione molti più fondi rispetto agli iniziali 2,5 milioni.
“IL MUSEOsorgerà in piazzale Baiamonti, nella futura seconda piramide disegnata dall'architetto Herzog di fronte a quella che ospita la Fondazione Feltrinelli”, ha detto il sindaco, reduce da giorni molto intensi e difficili sia per la Prima della Scala sia per il tragico incidente che ha coinvolto un mezzo Atm passato con il rosso e in cui è morta una donna. “Ci chiedevano di trovare un luogo adatto e abbiamo cambiato la natura dell’intervento da parte dello Stato”, spiega Franceschini.
Si aggiungeranno 15 milioni di euro, per arrivare a un totale di 17,5. Il risultato sarà un Museo Nazionale della Resistenza, una cosa di cui il Paese ha assoluto bisogno”, spiega il ministro che saggiamente non vuole inquinare l’annuncio con polemiche sui presunti rigurgiti fascisti. È ancora presto per capire quando potremo vedere il progetto terminato, ma sappiamo che la forma giuridica sarà quella della fondazione con il coinvolgimento dell’Istituto Parri e dell’Anpi.
L’idea di un Museo nazionale, che affianca le moltissime realtà sparse sul territorio, incontra l’a p p ro v azione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio di auguri nella convinzione che si tratterà di un centro propulsore “per la promozione dello studio e per la divulgazione di un periodo fondamentale della nostra Storia”.
UN TEMPIO della memoria, perché nulla sia dimenticato: né le radici della nostra giovane democrazia, né il sangue versato per garantire i principi di libertà e uguaglianza scritti nella Costituzione. “La memoria di chi ha combattuto per restituire all’Italia la libertà va conservata e trasmessa, non per riprodurre divisioni, ma per consolidare e diffondere, specialmente tra le giovani generazioni, la consapevolezza del valore inestimabile della democrazia e della libertà”, conclude il Capo dello Stato. Che tocca una corda molto personale nella biografia di Franceschini: “Sono figlio di un partigiano bianco, membro del Cln di Ferrara, e mi sono sempre portato dietro la paura che quel ricordo si smarrisca. Andai a giurare sulla sua copia della Costituzione, quando divenni segretario del mio partito, perché volevo che avvenisse un passaggio di testimone. È importante avere un luogo che ricorderà ai giovani cosa hanno fatto i nostri padri, sacrificando tutta la loro giovinezza per la libertà e per la democrazia”. Aspettando il Museo di domani, oggi a Milano quasi 600 sindaci da tutta Italia sfileranno in segno di solidarietà alla senatrice Segre, nella marcia promossa dall’Anci che eloquentemente s’intitola “L' od io non ha futuro”.
È una struttura di cui il Paese ha bisogno Abbiamo trovato il luogo adatto e aggiunto
15 milioni di euro