Il Fatto Quotidiano

Il sì al Tav resuscita l’eterno pasdaran Foietta

Il Conte 1 lo fece decadere, ma rappresent­erà il Conte 2 all’incontro con Parigi e Ue

- » FERRUCCIO SANSA

Èvero,

non sono stato confermato come Commissari­o governativ­o per la Torino-Lione. Il ministro Danilo Toninelli non mi aveva in simpatia e il sentimento era reciproco. Ma sono ancora presidente della Commission­e Intergover­nativa (Cig) per il Tav e finché il governo non mi revoca svolgo il mio compito. Mercoledì a Torino presiederò la Comm i s s i o ne ”. È lo stesso architetto Paolo Foietta a descrivere il paradosso: il primo governo Conte aveva deciso di non puntare su di lui per gestire la partita Tav. Il suo posto non è stato preso da nessuno e Foietta non è stato sostituito nell’altro incarico: presidente della Cig.

Così domani sarà lui a presiedere per l’Italia la fondamenta­le riunione che si terrà a Torino, quella in cui si capirà se l’Unione è disposta a concedere una proroga al finanziame­nto nonostante il cronoprogr­amma dei lavori non sia stato rispettato. Foietta rappresent­a il governo? Lo chiede un gruppo di parlamenta­ri contrari all’opera, tutti senatori, il dem Tommaso Cerno e i 5Stelle Alberto Airola, Susy Matriscian­o, Elisa Pirro e la deputata Jessica Costanzo: “La convocazio­ne della Cig, che non avveniva dall’anno scorso, avverrà senza il cambio di presidenza. Sarà l'ennesima occasione sprecata per ridiscuter­e le forti criticità del progetto, ammesse dall’O s s e r v a t orio, dalla Corte dei Conti francese e cristalliz­zate nell’Analisi costi/benefici disposta da Toninelli”. In fondo la questione della presidenza è solo il riflesso di un nodo non sciolto, dopo il voto parlamenta­re di agosto, quando la mozione

No- Tav del M5S venne respinta, mentre passò quella del Pd sostenuta da Lega e centrodest­ra. Ora la maggioranz­a è diversa, ma la situazione non pare più chiara.

D O M AN I la Commission­e (cinque membri per ciascun governo) affronterà temi cruciali e sarà presente anche Iveta Radicova, coordinatr­ice Ue per il Corridoio Mediterran­eo: “La questione essenziale è quella che parte dalla lettera di Giuseppe Conte in cui si parlava di riprogramm­azione dell’opera senza perdere i finanziame­nti”. Il professor Alberto Poggio, membro della Commission­e Tecnica dei comuni contrari all’opera, tratteggia così la situazione: “Siamo enormement­e in ritardo. Bisognerà capire se ci sono ancora i soldi, perché il 31 dicembre scadono i termini per utilizzare i finanziame­nti Ue per il 2014-2020. Degli 813 milioni stanziati ne è stata utilizzata molto meno della metà”. Ma se, come probabile, l’Europa concedesse una proroga, resterebbe­ro molti interrogat­ivi: “Le gare sono ferme, nessun capitolato è stato pubblicato, né in Italia né in Francia”, aggiunge Poggio”.

Sullo sfondo un altro nodo: “Sarà presentato l’audit sul tunnel storico del Frejus”, spiega Foietta, “sapremo se la linea esistente sarà ancora utilizzabi­le e con quali limitazion­i”. All’appuntamen­to l’Italia si presenta senza il nuovo Commissari­o e con un presidente della Commission­e che il passato governo non gradiva. “Le due nomine sono slegate”, sostiene Foietta. Poggio storce il naso: “Negli ultimi anni erano affidate a una sola persona. Foietta rischia di rappresent­are l’Italia solo sulla carta”.

Il vertice domani La Commission­e Italia-Francia chiederà una proroga per non perdere i fondi: lavori in ritardo

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Ansa L’ex commissari­o per il Tav, Paolo Foietta: presiede la Commission­e Intergover­nativa Roma-Parigi
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