Il Fatto Quotidiano

Parma, dove la marea leghista assedia la città ricca e indecisa

Molti paesi attorno al capoluogo sono in mano salviniana. E alle Europee ha superato il 40%

- » TOMMASO RODANO inviato a Parma

ÈSalvini o una rock star? Un politico o un predicator­e? L’ 8 gennaio, nell’ennesimo comizio parmigiano, il leghista sembra Papa Francesco, però meno incazzoso. Lo cingono, lo toccano, lo spingono, lo baciano. Lui non arretra e non si stizzisce. Porta pazienza, regala un sorriso affaticato che finisce in decine e decine e decine di selfie . La scena prende forma in un piccolo comune lontano da tutto: Traverseto­lo è un borghetto a 20 chilometri da Parma, sulle colline della fascia pedemontan­a che si allungano verso l’Appennino. È stata città partigiana, medaglia di bronzo al valore militare per la guerra di Liberazion­e, ha conosciuto giunte democristi­ane, socialiste e ovviamente comuniste. Ora è nella bolla del consenso leghista: il Comune è governato dal centrodest­ra dal 2016 (il sindaco Simone Dall’Orto è un civico salviniano), mentre alle Europee il Carroccio ha fatto il botto definitivo, sfiorando da solo il 44%.

Lo show di Salvini conferma uno stato di grazia: da queste parti mai si era visto un politico circondato da questo genere di adorazione. La groupiepiù aggressiva è una signora sull’ottantina, occhi azzurri e lunghi capelli bianchi, lisci. L’accompagna il nipote, che se ne sta in disparte, comprensib­ilmente imbarazzat­o. Lei bacia Salvini sul collo, non si stacca, sembra proprio la fedele cinese che ha s tr at to na to Bergoglio, meno disperata, più passionale. A differenza del Papa, l’altro non si sottrae. Si chiama Guglielmin­a, la signora. Detta Gina. Traverseto­lese doc. Cosa le piace di Salvini? “Tutto. Tutto me lo bacerei”. Siamo a un passo dalla psicosi erotica. Nella sua campagna parmigiana Salvini è accolto come un feticcio ovunque. Le signore quasi si commuovono, gruppetti di liceali si avvicinano incantati (“Mi ha toccato la spalla!”). È un super vip bonario da pubblicare sui social, da mostrare ai figli, di cui vantarsi con gli amici.

COS’È SUCCESSO a Parma? Sebbene meno centrale e più moderata di Bologna o Modena, anche questa terra un tempo aveva un rapporto privilegia­to con il Partito (quello comunista, s’intende). È una delle province più ricche e produttive d’Italia: a Collecchio c’è la Parmalat, a Traverseto­lo il pomodoro della Mutti, a Felino si fa il salame, a Langhirano il prosciutto più famoso del Paese. Gli industrial­i e gli imprendito­ri erano abituati al rapporto con le amministra­zioni di sinistra, sembrava una struttura di potere consolidat­a, inattaccab­ile. Non lo è più: la Lega avanza, a volte esonda. È forte in città, fortissima nei paesi periferici. Ci sono sindaci salviniani anche a Bardi, Busseto, Colorno, Fontevivo, Lesignano de’Bagni, Tornolo. Il Carroccio alle Europee ha dominato praticamen­te ovunque.

UNO DEI PRIMI COMUNIa cedere è stato proprio Fontevivo nel 2015, l’ha vinto un ragazzo che aveva 20 anni e ai tempi era il più giovane sindaco d’Italia. Ora Tommaso Fiazza accompagna Salvini nei suoi forsennati giri parmigiani, come la visita-show al salumifici­o Ferrari di Lesignano de’ Bagni, dove il “Capitano” ha baciato un rotolo di coppa e chiesto di scontare eventuali condanne giudiziari­e in una cella frigorifer­a, circondato dagli insaccati. Fiazza, sciarpa gialloblu del Parma al collo, è poco più di un ragazzo ma ha già 5 anni di esperienza amministra­tiva alle spalle. Nel suo piccolo comune ha coniugato il verbo leghista della sicurezza (ha installato telecamere, investito in vigili urbani e guardie giurate, lanciato il controllo di vicinato, regalato alle donne 400 bombolette spray al peperoncin­o) con alcune misure “di sinistra” e di sostanza (come gli asili nido gratuiti). Salvini lo coccola, nella Lega del futuro potrebbe diventare un nome pesante. Intanto misura le parole come un politico navigato: “La Lega vince perché è presente sul territorio, è vicina alle persone, è in mezzo alla gente – dice –. Proprio come faceva il Pci una volta”. Lui non era neanche nato, gliel’avranno raccontato i genitori.

Nei paesi dell’Appennino e nella fascia pedemontan­a, il 26 gennaio non ci sarà partita: la Lega e Lucia Borgonzoni dovrebbero vincere a mani basse. Ma nella provincia di Parma (447 mila abitanti) buona parte della differenza la fa il capoluogo (194 mila). Qui la situazione è più complessa.

Parma è passata attraverso una crisi finanziari­a devastante. La città, governata per una vita dalla sinistra, ha conosciuto anni di sviluppo impetuoso a cavallo del 2000 sotto la prima giunta (civica) di centrodest­ra, quella guidata di Elvio Ubaldi. Poi con il forzista Pietro Vignali quella crescita è diventata dissesto: un debito da oltre 800 milioni di euro, concentrat­i nelle società partecipat­e dal Comune. Una città abituata a considerar­si un gioiellino, un salotto, si è scoperta paralizzat­a. Quella crisi però è praticamen­te alle spalle. Le grandi aziende parmigiane hanno superato gli anni peggiori e sono tornate in eccellente salute (Barilla, Parmalat, Pizzarotti costruzion­i). Il Comune ha ridotto il suo debito spaventoso senza sacrificar­e eccessivam­ente la qualità dei servizi. Quest’anno Parma sarà capitale italiana della cultura: nuovi fondi e molta visibilità. Il merito è soprattutt­o del sindaco Federico Pizzarotti. Tra i parmigiani circola questa battuta: “Ha imparato sulla nostra pelle, ma alla fine è diventato uno capace”. Delusa dai partiti, Parma si è affidata ai Cinque Stelle. Ma il sindaco è diven

Il sindaco ragazzino A Fontevino il 20 enne della Lega ha puntato sulla sicurezza e ha reso gli asili gratuiti

PIZZAROTTI CON IL PRESIDENTE PD

Tutti sanno che è un bravo amministra­tore Una sua vittoria potrebbe diventare il primo passo per ricostruir­e il centrosini­stra italiano

tato “adulto” dopo aver rotto con il Movimento. Pizzarotti sarà una delle chiavi del voto parmigiano, con il suo sostegno attivo a Stefano Bonaccini (nel voto d'opinione delle Europee, Pizzarotti ha mosso da solo circa 7 mila voti, l'8% finito alla sua lista civica insieme ai Radicali). "Con Bonaccini – conferma – il rapporto è sempre stato eccellente. Tutti sanno che è un bravo amministra­tore, a differenza della sua avversaria. Io voglio guardare avanti: una sua vittoria potrebbe diventare il primo passo per ricostruir­e le fondamenta del centrosini­stra italiano. Speriamo che il Partito democratic­o se ne renda conto”.

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LaPresse “Lucia promette cose” I meme su Lucia Borgonzoni. Accanto, lei e Salvini al November Porc di Polesine Parmense
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