Il Fatto Quotidiano

Rai, il Pd fa fuori la De Santis e ora vuole la testa di Salini

Raiuno Via la direttrice della rete ammiraglia prima della conferenza stampa di Sanremo, ma i dem vogliono anche Raitre e si asterranno

- » GIANLUCA ROSELLI

Non era mai successo, ma oggi accadrà. Alla conferenza stampa del Festival di Sanremo non ci sarà il direttore di Rai1: Teresa De Santis è stata silurata da Fabrizio Salini alla vigilia del programma più importante della tv di Stato e ora minaccia di far causa all’azienda. Al suo posto arriverà l’attuale direttore di Rai3 Stefano Coletta, gradito a Pd e 5Stelle.

SALTA, dunque, la persona che insieme al direttore del Tg2 Gennaro Sangiulian­o, più ha rappresent­ato la Rai sovranista che guarda a Matteo Salvini, con polemiche a non finire sulle sue scelte, sia quelle andate in porto (affidare Unomattina a Roberto Poletti), sia quelle evaporate (dare una striscia quotidiana a Maria Giovanna Maglie). De Santis ha provato a resistere ma, complici anche gli ascolti in calo e forse un rapporto ultimament­e incrinato anche con Matteo Salvini, alla fine non ce l’ha fatta. Pur tra qualche perplessit­à, arriverà Coletta, che prenderà anche la direzione dell’intratteni­mento prime time (una delle nuove nove direzioni orizzontal­i o di genere).

Gli altri nomi che questa mattina Salini sottoporrà al cda sono: Ludovico Di Meo (quota FdI) alla direzione di Rai2 più Cinema e serie tv; Silvia Calandrell­i (piace a 5Stelle, Pd e Quirinale) alla guida di Rai3 più Rai Cultura (dove già sta da tempo); Franco Di Mare (quota 5Stelle) all’intratteni­mento day time; Duilio Gianmaria (5Stelle) a Rai Doc; mentre sono confermati a Rai Fiction e a Rai

Kids Eleonora Andreatta e Luca Milano. Per la direzione New Format si procederà al job posting, mentre alla distribuzi­one andrà (ma non subito) l’attuale direttore dei palinsesti, Marcello Ciannamea (quota Lega).

Dopo tre cda a vuoto, Salini dunque batte un colpo, rimandando però le restanti caselle, non si sa se comprensiv­e di Tg o meno, all’indomani del voto regionale del 26 gennaio. Decisione, quella dell’ad, che arriva dopo il forte disappunto del Pd, che da quando è in maggioranz­a ha fame di posti e spinge per piazzare le sue pedine, come Mario Orfeo alla direzione del Tg3. Disappunto che ha fatto arrivare Andrea Orlando e Lorenza Bonaccorsi a dargli un avviso di sfratto: se non è in grado, se ne vada. Corredato dalla voce su una sua possibile convocazio­ne da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Le nomine di oggi, però, se scontentan­o la Lega, non accontenta­no del tutto il Pd, e infatti la consiglier­a Rita Borioni voterà no o si asterrà. Al momento nel cda di oggi Salini può contare sul voto di Beatrice Coletti e Giampaolo Rossi, mentre contro avrà il consiglier­e leghista Igor De Biasio. “Il Pd torna a occupare militarmen­te la Rai. Salini si dimostra una banderuola nelle mani dei dem”, attacca il leghista Alessandro Morelli. Punto interrogat­ivo sul voto del consiglier­e Riccardo Laganà, che ha chiesto di votare nome per nome e non l’intero pacchetto. E su quello del presidente Marcello Foa, determinan­te perché, in caso di parità (3 a 3), il suo voto vale doppio. Voto del cda che però non è vincolante: in caso di sconfitta, i nomi di Salini passeranno.

Il cda di oggi Al posto della sovranista andrà Coletta Le caselle dei tg solo dopo il voto in Emilia

“BATTERE un colpo oggi era importante. E il Pd non può certo lamentarsi…”, dice una fonte accreditat­a. Anche se – in questa fase confusa con un vertice eletto da una maggioranz­a politica che nel frattempo è mutata – Salini può contare su uno strano asse tra 5S e FdI. Giampaolo Rossi era entusiasta e ha promosso le nomine: Rai2 è solo l’ultimo dei risultati ottenuti e Giorgia Meloni può sorridere.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy