Il Fatto Quotidiano

McDonalds free: l’ultima contea rimasta vergine oggi (forse) cede

- S. P.

Gennaio 2020, contea di Rutland, East Midlands. La più piccola d’Inghilterr­a, nemmeno 40 mila abitanti, e una delle più ricche. Un castello, gloria locale, e solo due cittadine. Ma oggi nel capoluogo Oakham si combatte una battaglia per l’anima della contea. A settembre, la richiesta di costruire un McDonald’sdrive in, aperto 24 ore, all’ingresso della cittadina. Da allora, mesi di bufera. Perché Rutland finora ha resistito, l’unica contea rimasta in tutta l’I n g h il t e r r a senza un McDonald’s. Per la verità, malgrado l’opposizion­e di chi non voleva catene in nessun angolo del pittoresco villaggio di Oakham, da qualche anno sono arrivati supermerca­ti, pub e pizzerie low cost. Ma quella contro McDonalds è la linea di resistenza estrema per un posto che va fiero dell’Hambleton Hall, ristorante con una stella Michelin dal 1982, e dei suoi gastropub, localini e negozi di delicatess­en. Perché oggi il governo locale mette la scelta ai voti e lo scontro infuria. I tradiziona­listi sono scandalizz­ati: temono che la “grande M” intacchi l’unicità dei luoghi, crei caos e sporcizia e, tragico effetto collateral­e, abbassi i prezzi delle case. Altri non vedono l’ora: sono soprattutt­o i più giovani e i meno abbienti, che una cena ad Hambleton Hall non se la possono permettere, e invece con un McDonald’s potrebbero almeno portare fuori i bambini. È la divisione dell’In g h il t e rr a contempora­nea, uguale a quella di sempre: chi ha i soldi e può permetters­i di restare nel passato contro chi, giovani e famiglie finite nei nuovi appartamen­ti ai margini del ridente villaggio, cerca un diversivo a poco prezzo e magari un posto di lavoro. Finora, vincono i primi: all’arrivo di McDonald’s si sono opposti in 55 su 78, nella consultazi­one popolare che in Gran Bretagna accompagna ogni variazione urbanistic­a. Si può sempre sconfinare.

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