Modì, il centenario rimane senza francobollo
La “maledizione” continua Era stata scelta un’opera di dubbia attribuzione, dopo i falsi salta l’annullo filatelico
La “maledizione di Modigliani” continua. Livorno è di nuovo teatro di beffe, come già durante il centenario della nascita, nel 1984, col caso delle finte sculture. Il 24 gennaio, fra pochi giorni, ricorrerà il centenario della morte e per celebrare il genio artistico di Amedeo Modigliani non ci sarà la festa di un francobollo delle Poste, come comunicato nelle scorse ore anche al Comune di Livorno dal Ministero dello Sviluppo economico.
D’ALTRA PARTE avrebbe rischiato di essere una patacca, perché raffigurante la fotografia di una fotografia a un’opera di dubbia attribuzione presente in una collezione privata non meglio precisata. La mancata celebrazione di una probabile patacca, con cerimonia di annullo filatelico che avrebbe dovuto tenersi proprio il 24 gennaio è rinviata sine die per merito del duo Dania Mondini, giornalista Rai del Tg1 e di Claudio Loiodice, ex ispettore di polizia, autori del libro-inchiesta L’affare Modigliani edito da Chiarelettere. Sono loro, come già raccontato su queste colonne il 27 dicembre scorso, a porre il problema scrivendo una lettera al Ministero dello Sviluppo economico. “Siamo stati informati – scrissero Mondini e Loiodice – che le Poste italiane avrebbero assegnato direttamente l’incarico di realizzare un francobollo commemorativo alla cosiddetta Fondazione Modigliani di Vietri sul Mare ( Salerno), nata nel marzo 2018, nonché di organizzare e partecipare alla cerimonia di annullo filatelico il 24 gennaio 2020”. Pochi giorni fa, datata 8 gennaio, la risposta ai due del capo di gabinetto Vito Cozzolini con cui il Ministero nell’incertezza si toglie da ogni impiccio: “Per questa amministrazione non esiste alcuna cerimonia di annullo filatelico”. E non manca la presa di distanza da Vietri sul Mare: “L’amministrazione – scrive Cozzolini – non ha avuto alcun rapporto con la Fondazione Modigliani di Vietri sul Mare, né consta che contatti siano intercorsi tra detta Fondazione e Istituto poligrafico e Zecca dello Stato Spa, che invero per l’ideazione e la realizzazione del bozzetto riferisce di essersi avvalsa di un primario archivio fotografico privato”.