IN USCITA VENERDÌ Noi contro loro, il rock politico degli Algiers
Nel terzo lavoro della band di Atlanta i “cattivi” non sono neanche nominati
on’t forget, it’s us against them”. Volendo sintetizzare in un payoff il fervore ribelle racchiuso in There Is No Year, il nuovo disco degli Algiers in uscita questo venerdì, l’eterno “noi contro di loro” gridato nel refrain del brano Repeating Night funziona benissimo. Ma anche l’attacco del singolo Dispossession(“run around run away from your America/ while it burns in the streets /’ll be here standing on top of the mountain shouting down what I see”) sarebbe una perfetta introduzione all’apocalisse incombente. Ascoltando la voce e le parole del cantante Franklin James
Fisher vengono in mente tanto il Curtis Mayfield che invitava a tenersi pronti per la salvezza in People Get Ready quanto i Public Enemy, il Gil Scott-Heron di The Revolution Will Not Be Televised quanto Kendrick Lamar. Il terzo lavoro della band di Atlanta è il primo disco importante di questo nuovo decennio perché dimostra che la musica rock ( intesa qui in senso lato: il suono mescola industrial e gospel, Prince e Depeche Mode, suoni sintetici e chitarre, soul e hardcore) può ancora rivendicare una dimensione politica. E che essere “politici” nel 2020 non significa scagliare slogan ormai estenuati, e neppure fare nomi e cognomi. Nei brani non viene mai nominato nessuno dei “lor o” ( che si tratti di Trump o del neocapitalismo spietato, sappiamo tutti come si chiamano). Molto più decisiva, tra immagini ricorrenti di “piogge di fuoco” sulle strade e di punti di rottura incipienti, è l’esortazione a rialzarsi, fare pace con le proprie umane debolezze e unirsi (“in a siren made of terror/ in a fate made of glass/ we are the blade and the groove that come together” si proclama sempre in Dispossession, così come in Hours of the Furnace, che cita un film rivoluzionario terzomondista, brilla una immagine icastica come “we all dance into the fire”). Perché non è più tempo di crogiolarsi nei dubbi, nel dolore e nel catastrofismo impotente: “If you see it coming get out/ and it’s coming around/It’s opportunity”. Abbiamo una occasione per reagire. Ma solo se riusciamo a ritrovare un “noi” in grado di contrapporsi a “loro”.