La Regina congeda Harry e Megan, ma senza paghetta
Elisabetta II accetta le “dimissioni” di Harry e Meghan: “Senza fondi pubblici”
“Oggi la mia famiglia ha avuto una discussione molto costruttiva sul futuro di mio nipote e della sua famiglia”. Inizia così il comunicato ufficiale con cui, alle 17 locali, la Regina Elisabetta dichiara chiuso il dossier Megxit, a soli 5 giorni da quando è esploso.
Si è concluso così, all’insegna di un saggio pragmatismo, il summit di Sandrigham, riunione di emergenza convocata da Elisabetta per disinnescare la bomba mettendo intorno a un tavolo Carlo, primogenito ed erede, William, nipote responsabile che studia da re e Harry, lo scavezzacollo che con la moglie Meghan ha deciso di squagliarsela, creare una corte alternativa fra il Regno e il Nord America e mettere i suoi di fronte al fatto compiuto.
SECONDO il Times, a Elisabetta sono bastati 90 minuti di riunione per chiudere la scomoda pratica. Dio salvi la Regina. “Io e la mia famiglia sosteniamo totalmente il desiderio di Harry e Meghan di farsi una nuova vita. Anche se avremmo preferito che restassero membri a tempo pieno della famiglia reale, rispettiamo e comprendiamo che vogliano vivere una vita più indipendente, per restando componenti apprezzati della mia famiglia. È stato quindi concordato che ci sarà un periodo di transizione in cui i Sussex passeranno del tempo in Canada e nel Regno Unito”.
Fino alla vigilia si era temuto il peggio, specie dopo che Tom Bradby, giornalista televisivo e intimo amico di Harry e William, aveva fatto trapelare che, se contrastati nei loro piani, Harry e Meghan sarebbero stati pronti alla guerra, nelle forme contemporanee di una intervista senza censure a un networkamericano sui veri motivi della rottura. Pericolo scampato. Anche se, ha aggiunto la Regina, c’è ancora del lavoro da fare.
Il diavolo è nei dettagli: “Harry e Meghan hanno chiarito di non volere dipendere da fondi pubblici”. Non è chiaro se questo significhi che rinunceranno ai milioni di appannaggio reale, soldi tecnicamente non pubblici ma di proprietà della Corona, o alle 600 mila sterline annuali delle misure di sicurezza, quelle sì pagate dai contribuenti. Ma, visto che il mantenimento del titolo non sembra in discussione e che i Sussex hanno già depositato il marchio collegato, le occasioni di ottenere la tanto desiderata indipendenza economica non mancano: dallo sfruttamento del merchandising, a interviste, libri, partecipazioni pagate ad eventi. Tutto, sperano i sudditi scandalizzati, a fine di beneficenza, come la prima uscita di Meghan, che già mesi fa, raccomandata da Harry direttamente al capo della Disney Bob Iger, ha ottenuto di debuttare nel doppiaggio hollywoodiano al modico cachet di 100 mila dollari, subito devoluti a una charitycontro l’estinzione degli elefanti. Tuto risolto, o quasi. C’è sempre la possibilità di sorprese, e comunque restano profonde fratture nel rapporto fra Harry e il resto della famiglia, con Carlo furibondo e William, che, amareggiato dal voltafaccia del fratello, avrebbe rivelato a un amico, così fidato da riferire tutto al Ti mes : “Ho sostenuto mio fratello per tutta la vita e non posso più farlo: siamo entità s e p ar a t e ”. Nell’articolo si parlava di atteggiamento “da bullo” di William verso Meghan e Harry.
RICOSTRUZIONE NEGATAdai fratelli, che in un comunicato congiunto ieri hanno definito la storia “falsa”, aggiungendo che, per fratelli così attenti a questioni di salute mentale, l’uso di linguaggio infiammatorio è offensivo e potenzialmente pericoloso.
Un labirinto di accuse e contro-accuse. Per fortuna c’è Elisabetta, che a 93 anni non perde mai di vista il compito più importante: proteggere la monarchia da se stessa. Che i Sussex vadano dove vogliono, purché abbastanza lontani da non fare altri danni.
Avremmo preferito che restassero membri reali a tempo pieno, ma comprendiamo che vogliano essere indipendenti