Il conclave Pd: buffet d’oro e freddo porco
Tutti stretti l’uno all’altro, ma non c’entra la politica: i pidini cercano di scaldarsi
Il
navigatore collettivo indirizza tutti – giornalisti, politici e partecipanti a vario titolo – verso la porta chiusa dell’agriturismo San Pastore a Contigliano, nel reatino. Fortuna che ci sono le pattuglie della volante che chiariscono che la strada giusta è subito dopo. Spiazzo tra i monti della Sabina, navetta in attesa. Arrivare all’Abbazia (che si chiama sempre di San Pastore e sta sempre nelle vicinanze di Contigliano) significa arrampicarsi per le colline. Su, verso un posto fuori dal mondo, in un momento piuttosto incandescente per il mondo tutto. Quelli che arrivano sono tra lo stravolto e lo straniato. “Avevo una serie di parlamentari al seguito. Abbiamo sbagliato strada”, dice Beatrice Lorenzin a una delle sue prime partecipazioni alla densissima vita di iniziative programmatiche del Pd.
Sono quasi le 11 e 30 e fa un freddo cane che allenta i riflessi. Vista sulla campagna, facciata da monastero. Dentro, però, l’aspetto è più quello di un resort che di un convento. Alla faccia del ritiro per ministri, sottosegretari e parlamentari annunciato da Nicola Zingaretti. A pochi chilometri c’è Greccio, dove nacque il presepe. Ma la suggestione cristologica si ferma all’architettura, tutta arcate e colonne, dell’Abbazia.
AMPIA SCELTA di torte, insieme al caffè. La sala della plenaria assomiglia a una sorta di Chiesa sconsacrata. La voce di Deborah Serracchiani, che introduce i lavori, è quasi troppo squillante per la location. Franceschini, con maglioncino d’ordinanza che fa la relazione d’apertura, si immedesima in don Dario. In sala nessuno si toglie piumini, cappelli e sciarpe. Tutti stretti l’uno all’altro, non in un cammino politico comune, ma in una mutua difesa dalle intemperie. Ma almeno c’è il sole. Alessia Morani ticchetta sui tacchi, Marianna Madia arriva spaesata trascinando il suo portatile, Graziano Delrio alterna uno starnuto e uno sbadiglio. Il chiodo sfoggiato da Laura Boldrini ricorda le mise di Maria Elena Boschi, che ormai non c’è più. Relazione d’onore affidata a Ilvo Diamanti, sociologo e sondaggista. D’alt ra parte, il consenso è tutto. Cosa fare per ottenerlo, meno. Meglio affidarsi a un professionista.
Alle 13, ecco che arriva la pausa pranzo. Due sale, una a sinistra, una a destra. Si va dal cappuccino di zucca alla forma di parmigiano, dalla spianata di salumi ai ravioli con tartufo e porcini, dalle tartine al salmone, all’arrosto, alla mozzarella, passando per cannoli e semifreddi. Vino a volontà. Qualche sorriso si affaccia. Peppe Provenzano fa l’equilibrista con più bicchieri in mano. “Sto portando l’acqua alla Boldrini”, spiega.
Per i giornalisti, buffet in versione ridotta in sala stampa. A quel punto, diventa un gioco collettivo saltare la sorveglianza. “Ma non doveva essere un incontro a porte chiuse?”, rimbalza la domanda. In effetti, doveva.
Forse, una scelta troppo radicale?
“E se non era a porte chiuse, perché farci arrivare fino a qui?”. Altro quesito senza risposta.
Qualche sguardo perplesso, davanti all’opulenza si intravede. “L’iniziativa è costata 50mila euro. Ma i partecipanti hanno pagato. E hanno contribuito i gruppi del Senato, della Camera e del Parlamento europeo”, chiarisce il tesoriere Luigi Zanda. La quota per i parlamentari è 150 euro a testa. In tutto, un investimento non piccolo per una verifica sufficientemente preventiva rispetto alle sorti del governo, da apparire piuttosto superflua. E poi il Pd non naviga nell’oro, con varie campagne elettorali alle porte e un congresso annunciato che qualche spesa se la porta dietro. “Il nostro terreno è la protezione sociale”, dice il capo delegazione dem. Vagamente stridente, dato il contesto. Zingaretti stringe mani, da perfetto padrone di casa. Franceschini e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, fanno un mini-vertice all’aperto, accanto a un muretto che va giù sulla valle. Sotto c’è il precipizio, sopra il Paradiso. Chissà.
E il buffet? Buono Torte a colazione, ogni ben di dio per la pausa pranzo. Costo totale dell’evento: 50 mila euro