Il Fatto Quotidiano

Don Matteo, Maria e il miracolo degli ascolti

- » NANNI DELBECCHI

Chi non crede ai miracoli accenda la Tv. Da una parte c’è The New Pope, il Papa beaujolais di Sorrentino, che di pontefici ne fa fuori due o tre a serie; dall’altra c’è il Don

Matteo di Terence Hill; a ottant’anni suonati se ne va tranquillo in bicicletta, acchiappa al volo i colpevoli e se avanza un po’ di tempo li redime. Prodotto di dichiarata medietà nella concezione e nella confezione, commedia all’italiana in modalità oratorio, ma appunto per questo capace alla ventesima stagione di moltiplica­re i pani e gli ascoltator­i (più di sette milioni di record assoluto, chissà tra altri vent’anni).

Da una parte c’è Don Matteo, dall’altra c’è Maria De Filippi, anche lei fa la grazia, basta scriverle una lettera come a Babbo Natale, grazie a un altro programma dagli ascolti portentosi, nato vent’anni fa come Don Matteo. C’è posta per te, Amici, Uomini e donne: l’Italia di Maria è un welfare perfetto, un reddito di cittadinan­za televisiva aperto a tutti. Maurizio Costanzo ha tracciato il solco, lei lo ha trasformat­o in un Campo dei Miracoli. Prima gli sconosciut­i aspiravano a diventare famosi, e ogni sera il Teatro Parioli ha funzionato meglio della teca del sangue di San Gennaro; ora la gente comune spera nell’apparizion­e del Vip, e Maria celebra l’unione mistica. Il re magio Johnny Depp non è lì per sé, né per Maria. È lì per fare un regalo ai miracolati di turno: oro, incenso e share. Medjugorje è per Brosio e per Tiziano Renzi; per tutti gli altri c’è la posta di Maria.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy