Il Fatto Quotidiano

Giochi di correnti sul pm Prestipino. Renzi testimone in aula su Consip

Giustizia Dopo lo scandalo cambia tutto. Per l’ufficio più ambito della Capitale due voti a Lo Voi, uno al reggente Prestipino e uno a Creazzo Astenuti Area (sinistra) e M5S

- » ANTONELLA MASCALI

Spaccatura in tre in V commission­e del Csm, con tanto di astensione senza precedenti del presidente, sul voto più atteso: quello del procurator­e di Roma. Ora entrano nel vivo le trattative per una maggioranz­a ampia e non risicata come è adesso, su un candidato che era dato in pole position: Michele Prestipino, il reggente della Procura di Roma. Per alcuni, resta il favorito, per altri la sua vittoria è più incerta. Per diversi fattori la sua corsa è sempre più in salita, dovrà vedersela non solo con il procurator­e di Firenze, Giuseppe Creazzo, ma anche con il procurator­e di Palermo, Franco Lo Voi, che ha ripreso quota. Sia Lo Voi sia Prestipino sono i candidati più vicini a Giuseppe Pignatone, che ha guidato la Procura della Capitale fino alla pensione.

L’incertezza regna a Palazzo dei Maresciall­i, da qui al voto definitivo del plenum ci sono almeno tre-quattro settimane in cui può succedere di tutto. Dunque, otto mesi dopo lo scandalo nomine che ha fatto precipitar­e il Csm sull’orlo dello scioglimen­to, i consiglier­i non sono riusciti a trovare neppure una maggioranz­a ampia, se non l’unanimità, sulla nomina delle nomine, quella che ha fatto emergere rapporti indecenti tra consiglier­i, ex consiglier­i e politici. Non certo i primi, ma finora gli unici a essere registrati da un troyan, inoculato nel cellulare dell’ex Csm Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione.

Ieri, in Quinta, Lo Voi ha avuto il voto del laico di FI, Michele Cerabona e, come da previsione, di Loredana Micciché, togata di Magistratu­ra Indipenden­te, la sua corrente che l’anno scorso, invece, lo aveva scaricato, preferendo il Pg di Firenze, Marcello Viola, pure lui di Mi, il candidato suo malgrado di Palamara, Cosimo Ferri e Luca Lotti nel famoso incontro notturno di maggio con 5 togati, poi costretti alle dimissioni. Per Prestipino ha votato Piercamill­o Davigo, di AeI, l’unico del suo gruppo a essere convinto di questa candidatur­a, gli altri quattro propendono per Creazzo, anche se un paio di loro, più incerti, alla fine potrebbero optare per Prestipino. Una variabile che pesa, e non poco, sull’esito finale di questa partita all’ultimo voto. Per Creazzo ha votato Marco

Mancinetti di Unicost, come il procurator­e. Si è astenuto Alberto Benedetti, laico di M5s e – come detto – il presidente Mario Suriano, che è togato di Area.

LE DUE PREFERENZE per Lo Voi in Commission­e, però, non fanno del procurator­e di Palermo il procurator­e in pectore di Roma. Per lui, i voti certi in plenum, al momento, sono 6-8 tra togati e laici del centro- destra. D’a l tr o n d e , l’astensione di Area, attraverso il suo presidente e quella del laico M5S Benedetti è il segnale lampante che si tratta ancora.

Area ha provato prima del voto di ieri a trovare una maggioranz­a ampia a favore di Prestipino, ma senza riuscirci. Ce la farà prima del plenum o dovrà cambiare candidato in nome della convergenz­a? L’anno scorso, prima dell’azzerament­o del voto della Commission­e per lo scandalo nomine, che aveva visto vincente Viola, Area era per Lo

Voi. Anche l’astensione di Benedetti è il segnale che neppure tra i 7 laici (il vicepresid­ente David Ermini si asterrà) c’è intesa e il loro voto potrebbe essere determinan­te. Benedetti, dunque, non ha voluto scoprire la sua preferenza. Secondo voci di Palazzo dei Maresciall­i, il suo collega di gruppo, Donati, fiorentino, vorrebbe convincere altri laici a votare Creazzo. Che si voglia evitare di nominare il procurator­e di Roma con una manciata di voti, anche per non disattende­re l’auspicio del Quirinale, è chiaro dal tono dei comunicati sulle astensioni. Il gruppo di Area si stringe attorno al presidente Suriano: “La delicatezz­a della pratica soprattutt­o dopo i fatti di maggio, imponevano ogni sforzo per il perseguime­nto di una soluzione unitaria” e Suriano, come presidente, “ha scelto di astenersi al fine di favorire una più ampia convergenz­a su un unico candidato”. Idem Benedetti. Ma su questa nomina incombe lo spettro ricorsi, ben chiaro ai consiglier­i. Prestipino, che in diversi vorrebbero, ha “un’aggravante”: è procurator­e aggiunto, ragionano alcuni consiglier­i del Csm, mentre gli altri candidati sono o procurator­i, Lo Voi e Creazzo o procurator­e generale, Viola. A meno che al Consiglio si continui con le nomine a pacchetto e si pensi di fare tutti contenti. Per esempio, nominando almeno due degli esclusi in posti prestigios­i. Il caso vuole che sia libero il posto di Pg di Roma, lasciato da Giovanni Salvi, ora Pg della Cassazione e a breve quello di Pg di Milano, Roberto Alfonso, andrà in pensione.

Ci vorrà un mese Ora si cerca un’ampia maggioranz­a, altri importanti incarichi prossimi alla scadenza

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Ansa Protagonis­ti In senso orario da sinistra: Pristipino, Lo Voi, Creazzo e Viola; a destra, il plenum del Csm; sotto, il vicepresid­ente Ermini
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