Il Fatto Quotidiano

“La nostra riforma dell’Irpef non si mette in discussion­e”

LauraCaste­lli Parla la viceminist­ra dell’Economia del M5S dopo lo scontro con Gualtieri sul taglio del cuneo: “Ci siamo parlati e lui ha aperto”

- » LUCA DE CAROLIS » GIANLUCA ROSELLI

In questi giorni Laura Castelli incontra molta gente: “Ho sentito i sindacati e ho incontrato Manisha Singh, assistant secretaryp­er gli Affari economici del Segretario di Stato americano, Mike Pompeo”. Soprattutt­o, ieri pomeriggio la viceminist­ra all’Economia per i Cinque Stelle ha visto il suo ministro Roberto Gualtieri dopo avergli recapitato giovedì un avviso sulle agenzie: “Prima di discutere con i sindacati del taglio del cuneo fiscale deve parlare con noi”. Ieri hanno parlato, e Castelli pare soddisfatt­a: “Il taglio del cuneo fiscale deve essere coordinato con la riforma del Fisco, di cui ha parlato anche il presidente del Consiglio Conte. E su questo ho riscontrat­o un’apertura interessan­te da parte di Gualtieri”. Giovedì avete litigato pubblicame­nte con il Pd. Gualtieri è scappato avanti sul decreto per ripartire il “bonus” ai lavoratori dipendenti per cui la manovra ha stanziato 3 miliardi. Nessun litigio. Ci tenevo a esprimere, come ha fatto Conte, che il taglio del cuneo deve essere organico rispetto a una riforma dell’Irpef. Oggi con il ministro abbiamo lavorato su soluzioni condivise in vista dell’incontro di venerdì con i sindacati.

Per il Pd è prioritari­o il taglio del cuneo, lei invece vuole che sia unito alla riforma dell’Irpef. È una visione diversa, no?

Il premier ha parlato della necessità di una profonda riforma dell’Irpef, e io e il M5S siamo d’accordo. Serve una riforma struttural­e perché oggi così com’è l’Irpef non funziona, è troppo complicata. Anche il Pd è d’accordo. Bisogna scendere da cinque a tre scaglioni?

La base di lavoro è quella, contenuta anche nel programma del Movimento. Ne parleremo assieme.

Se avete dovuto precisarlo pubblicame­nte, temevate che il Pd tagliasse le tasse sul lavoro da un lato e le alzasse dall’altro.

Il punto è questo. Inutile tagliare il cuneo fiscale e poi fare una riforma che penalizzi qualcuno. Il taglio non deve rimettere in discussion­e la riforma dell’imposta sulle persone fisiche. Dobbiamo semplifica­re.

Tagliando il cuneo si conferma e magari amplia il bonus degli 80 euro.

Si, ma ci auguriamo che siano nella forma di detrazioni.

Come procederet­e?

Oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini ci ha invitato a non fare promesse che

Inuovi

direttori delle tre reti Rai proposti da Fabrizio Salini passano, tra mille intoppi e difficoltà, in un cda lunghissim­o (oltre 8 ore), che ha visto momenti di grande tensione tra alcuni consiglier­i, l’a mministrat­ore delegato e il presidente Marcello Foa. “Un bagno di sangue”, dice qualcuno.

Il parere del cda non è vincolante e infatti quattro nomi sono passati in minoranza, con 3 voti su 7. Senza la fiducia del cda, infatti, passano il nuovo direttore di Raidue Ludovico Di Meo, la neo direttrice di Raitre Silvia Calandrell­i, il direttore di Rai Doc Duilio Gianmaria e quella di Rai Fiction Eleonora Andreatta. Sono passati invece a maggioranz­a, con 4 voti su 7, il direttore di Raiuno Stefano Coletta, Franco Di Mare all’intratteni­mento day time, Luca Minon possiamo mantenere. E io sono molto d’accordo con lui. Dobbiamo calcolare esattament­e il costo della riforma dell’Irpef. Abbiamo lavorato assieme per trovare le risorse per ridurre le tasse: ora non facciamo i gattini ciechi per troppa fretta. Non ci servono interventi spot. Ma il ministro oggi ha dato ottimi segnali.

Ci dica tempi, modi e costi. Per le cifre è presto. Però per luglio deve essere varata una legge delega sul Fisco che abbia i necessari paletti.

Per capirci chi prende oggi gli 80 euro...

Non perderà nulla.

Nel tavolo sul cronoprogr­amma con il Pd dovrete discutere molto, per esempio del reddito di cittadinan­za. Quanto si può cambiare?

La priorità deve essere la riduzione delle tasse, e sono concentrat­a su questo.

Oggi in audizione in Parlamento il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, da voi indicato, lo ha detto dritto:

“Il reddito di cittadinan­za non crea lavoro”.

Ha detto che aiuta la ricerca di posti di lavoro ma non li crea. Voleva intendere che il reddito reintroduc­e nel mondo del lavoro persone che ne erano uscite.

Ma con il Pd come va? Molti dem vorrebbero un’alleanza struttural­e con voi. E la auspica anche Beppe Grillo.

Lavoriamo bene assieme, ma non capisco questo insistere su un’alleanza a lungo termine. Il Movimento è alternativ­o alle vecchie ideologie. Credo che queste pressioni vadano ridotte.

Quindi niente accordi nelle Regioni?

Non mi occupo di questo, penso a realizzare il programma di governo.

Gli stati gen e ra l i d e l M5S a marzo dovranno essere un vero congresso? Dovranno servire per proiettarc­i nel futuro, rimanendo sempre post-ideologici. Non è facile, ma va fatto.

E invece la piattaform­a web Rousseau cos’è, un problema e una risorsa?

È una grande risorsa per la democrazia diretta. È uno strumento importante, ma non è il Movimento.

Di Maio invece è un capo sotto attacco?

Subisce attacchi ingiusti, perché ha sempre ascoltato tutti. E spesso questi attacchi non sono alla luce del sole.

Inutile tagliare le tasse sul lavoro se poi qualcuno resta penalizzat­o: ma dal ministro ho ottimi segnali

Alleanza struttural­e con il Pd? Governiamo bene assieme, ma noi siamo postideolo­gici Basta pressioni

Rousseau è uno strumento prezioso, ma non è il M5S Contro Di Maio troppi attacchi ingiusti

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La viceminist­ra all’Economia, Laura Castelli. Accanto, il ministro Roberto Gualtieri
LaPresse/Ansa Colleghi La viceminist­ra all’Economia, Laura Castelli. Accanto, il ministro Roberto Gualtieri
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