“La nostra riforma dell’Irpef non si mette in discussione”
LauraCastelli Parla la viceministra dell’Economia del M5S dopo lo scontro con Gualtieri sul taglio del cuneo: “Ci siamo parlati e lui ha aperto”
In questi giorni Laura Castelli incontra molta gente: “Ho sentito i sindacati e ho incontrato Manisha Singh, assistant secretaryper gli Affari economici del Segretario di Stato americano, Mike Pompeo”. Soprattutto, ieri pomeriggio la viceministra all’Economia per i Cinque Stelle ha visto il suo ministro Roberto Gualtieri dopo avergli recapitato giovedì un avviso sulle agenzie: “Prima di discutere con i sindacati del taglio del cuneo fiscale deve parlare con noi”. Ieri hanno parlato, e Castelli pare soddisfatta: “Il taglio del cuneo fiscale deve essere coordinato con la riforma del Fisco, di cui ha parlato anche il presidente del Consiglio Conte. E su questo ho riscontrato un’apertura interessante da parte di Gualtieri”. Giovedì avete litigato pubblicamente con il Pd. Gualtieri è scappato avanti sul decreto per ripartire il “bonus” ai lavoratori dipendenti per cui la manovra ha stanziato 3 miliardi. Nessun litigio. Ci tenevo a esprimere, come ha fatto Conte, che il taglio del cuneo deve essere organico rispetto a una riforma dell’Irpef. Oggi con il ministro abbiamo lavorato su soluzioni condivise in vista dell’incontro di venerdì con i sindacati.
Per il Pd è prioritario il taglio del cuneo, lei invece vuole che sia unito alla riforma dell’Irpef. È una visione diversa, no?
Il premier ha parlato della necessità di una profonda riforma dell’Irpef, e io e il M5S siamo d’accordo. Serve una riforma strutturale perché oggi così com’è l’Irpef non funziona, è troppo complicata. Anche il Pd è d’accordo. Bisogna scendere da cinque a tre scaglioni?
La base di lavoro è quella, contenuta anche nel programma del Movimento. Ne parleremo assieme.
Se avete dovuto precisarlo pubblicamente, temevate che il Pd tagliasse le tasse sul lavoro da un lato e le alzasse dall’altro.
Il punto è questo. Inutile tagliare il cuneo fiscale e poi fare una riforma che penalizzi qualcuno. Il taglio non deve rimettere in discussione la riforma dell’imposta sulle persone fisiche. Dobbiamo semplificare.
Tagliando il cuneo si conferma e magari amplia il bonus degli 80 euro.
Si, ma ci auguriamo che siano nella forma di detrazioni.
Come procederete?
Oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini ci ha invitato a non fare promesse che
Inuovi
direttori delle tre reti Rai proposti da Fabrizio Salini passano, tra mille intoppi e difficoltà, in un cda lunghissimo (oltre 8 ore), che ha visto momenti di grande tensione tra alcuni consiglieri, l’a mministratore delegato e il presidente Marcello Foa. “Un bagno di sangue”, dice qualcuno.
Il parere del cda non è vincolante e infatti quattro nomi sono passati in minoranza, con 3 voti su 7. Senza la fiducia del cda, infatti, passano il nuovo direttore di Raidue Ludovico Di Meo, la neo direttrice di Raitre Silvia Calandrelli, il direttore di Rai Doc Duilio Gianmaria e quella di Rai Fiction Eleonora Andreatta. Sono passati invece a maggioranza, con 4 voti su 7, il direttore di Raiuno Stefano Coletta, Franco Di Mare all’intrattenimento day time, Luca Minon possiamo mantenere. E io sono molto d’accordo con lui. Dobbiamo calcolare esattamente il costo della riforma dell’Irpef. Abbiamo lavorato assieme per trovare le risorse per ridurre le tasse: ora non facciamo i gattini ciechi per troppa fretta. Non ci servono interventi spot. Ma il ministro oggi ha dato ottimi segnali.
Ci dica tempi, modi e costi. Per le cifre è presto. Però per luglio deve essere varata una legge delega sul Fisco che abbia i necessari paletti.
Per capirci chi prende oggi gli 80 euro...
Non perderà nulla.
Nel tavolo sul cronoprogramma con il Pd dovrete discutere molto, per esempio del reddito di cittadinanza. Quanto si può cambiare?
La priorità deve essere la riduzione delle tasse, e sono concentrata su questo.
Oggi in audizione in Parlamento il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, da voi indicato, lo ha detto dritto:
“Il reddito di cittadinanza non crea lavoro”.
Ha detto che aiuta la ricerca di posti di lavoro ma non li crea. Voleva intendere che il reddito reintroduce nel mondo del lavoro persone che ne erano uscite.
Ma con il Pd come va? Molti dem vorrebbero un’alleanza strutturale con voi. E la auspica anche Beppe Grillo.
Lavoriamo bene assieme, ma non capisco questo insistere su un’alleanza a lungo termine. Il Movimento è alternativo alle vecchie ideologie. Credo che queste pressioni vadano ridotte.
Quindi niente accordi nelle Regioni?
Non mi occupo di questo, penso a realizzare il programma di governo.
Gli stati gen e ra l i d e l M5S a marzo dovranno essere un vero congresso? Dovranno servire per proiettarci nel futuro, rimanendo sempre post-ideologici. Non è facile, ma va fatto.
E invece la piattaforma web Rousseau cos’è, un problema e una risorsa?
È una grande risorsa per la democrazia diretta. È uno strumento importante, ma non è il Movimento.
Di Maio invece è un capo sotto attacco?
Subisce attacchi ingiusti, perché ha sempre ascoltato tutti. E spesso questi attacchi non sono alla luce del sole.
Inutile tagliare le tasse sul lavoro se poi qualcuno resta penalizzato: ma dal ministro ho ottimi segnali
Alleanza strutturale con il Pd? Governiamo bene assieme, ma noi siamo postideologici Basta pressioni
Rousseau è uno strumento prezioso, ma non è il M5S Contro Di Maio troppi attacchi ingiusti