Le pressioni europee sull’accordo nucleare
Il presidente Rouhani minaccia conseguenze serie e fa arrestare 30 manifestanti
Mentre
nelle università iraniane gli studenti continuano a protestare e a chiedere le dimissioni della Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che risponde facendo arrestare i primi colpevoli dell’abbattimento del Boeing ucraino, oltre ad altri 30 manifestanti, e annunciando che dopo 8 anni, questa settimana pronuncerà il sermone del Venerdì – un fatto raro avvenuto finora solo nei momenti di grave crisi – si alza la tensione tra il regime teocratico sciita e i Paesi europei firmatari nel 2015 dell’accordo sul nucleare da cui l’Amministrazione Trump si è sfilata nel 2018.
Francia, Germania e Regno Unito (i Paesi europei del format 5+ 1 con Cina e Russia) hanno dichiarato di avere attivato il meccanismo di contestazione previsto dal trattato in seguito alle violazioni da parte di Teheran degli impegni assunti 5 anni fa. L’accordo siglato tra Teheran e le potenze mondiali è dunque sempre più in bilico. Dopo il raid Usa in cui è stato ucciso il Generale dei Pasdaran, Qassem Soleimani, l’Iran aveva annunciato che non avrebbe più tenuto fede agli impegni assunti.
Il processo di contestazione potrebbe concludersi con la fine dell’implementazione d el l’accordo nucleare, la reimposizione delle sanzioni a Teheran e la notifica al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Ma non è nelle intenzioni degli stati europei cancellare l’accordo, anzi. “Lo scopo dei ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito è quello di preservare il Jcpoa, nella sincera speranza di trovare il modo di andare avanti per risolvere l’impasse attraverso il dialogo diplomatico. E alla luce dell’escalationin Medio Oriente, è più importante che mai”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Ue, Josep Borrell. L’Iran, non appena informato, ha avvertito gli europei circa le “conseguenze” della loro decisione. “Certamente, se l’Europa intende abusare di questo meccanismo deve anche essere pronta ad accettarne le conseguenze, che sono state già notificate”, ha dichiarato in una nota il ministero degli Esteri di Teheran. Intanto, sul fronte Usa, il presidente Trump potrebbe essere sottoposto a una limitazione del potere di guerra di cui dispone in quanto comandante in capo dell’Esercito grazie alla firma anche di 10 senatori Repubblicani. Nella serata di ieri, a Teheran, è stato arrestato l’autore del video che ha ripreso il missile iraniano mentre colpiva l’aereo ucraino.