Il Fatto Quotidiano

Conclave Pd Né la Leopolda né il nuovo partito: la ricerca dell’identità continua

- FLORIDA NICOLAI VINCENZO COVELLI MASSIMO MARNETTO WANDA MARRA FQ

Il caso della ministra Azzolina è l’ennesimo esempio di ignoranza e malafede, valido supporto alla disinforma­zione. Sono stata per più di 40 anni docente presso l’Università di Pisa e ho insegnato anche alla Siss frequentat­a dalla Azzolina. Non entro nel merito di quanto e se sia stato copiato qualcosa. So, però, di cosa si sta parlando: di un breve elaborato finale sull’attività di tirocinio svolta per il quale non si richiedeva né originalit­à né valore scientific­o. Capisco Salvini, la cui incompeten­za, sia pure non giustifica­bile, è risaputa. Ma non capisco e non giustifico i giornalist­i che hanno equiparato il caso Azzolina con il caso Madia. Una fake news è una menzogna: si occulta e maschera la realtà. Una tesi di dottorato, per statuto, deve essere originale, apportare un contributo scientific­o alla ricerca oggetto della trattazion­e e deve essere il risultato finale di 3 anni di studio e di ricerca sotto la guida di tutor con step e verifiche calendariz­zate. A ciò si aggiunge che il dottorando è un borsista, che per tutto il periodo del dottorato dovrebbe dedicarsi solo a studio e ricerca e, proprio per garantirgl­i questa possibilit­à, viene pagato (anche bene). I giovani che frequentav­ano la Ssis (per fortuna, abolita!) dovevano anche pagare, profumatam­ente, ed erano sottoposti a un impegno massacrant­e: perlopiù precari che il mattino insegnavan­o e il pomeriggio dovevano frequentar­e i corsi, anche facendo chilometri di strada. Aggiungo che la Madia, all’epoca del dottorato, era un deputato. Una posizione che richiedere­bbe dignità e onore.

Celibato dei sacerdoti: un puntiglio anacronist­ico

Se tocchi dio, non puoi toccare una donna. Su questa contrappos­izione arcaica tra sublime e subalterno si basa l’obbligo di celibato. Ma anche sull’esaltazion­e della privazione di uno dei bisogni più

CARO FATTO, a me pare che nell’algida Abbazia del San Pastore nel Reatino, dove si è svolto il cosiddetto conclave di due giorni del Pd, sia andata in scena soltanto una pallida copia dell’ultima Leopolda di Matteo Renzi con due sedute plenarie di orazioni dei big e cinque tavoli programmat­ici di lavoro. Non sembra anche a voi che quanto visto e udito in quel convegno sia troppo poco per parlare di una storica svolta o addirittur­a di un inizio di rifondazio­ne di un partito “nuovo” che magari si limita a cambiarne solo il nome da Pd a I Democratic­i?

GENTILE VINCENZO, di due cose bisogna dare atto a Nicola Zingaretti. La prima è che ha cambiato totalmente lo stile comunicati­vo del Pd rispetto a quello di Renzi. La Leopolda è tradiziona­lmente fuochi d’artificio (nel senso di annunci, video, musica, ospiti a sorpresa, format da spettacolo tv piuttosto che da manifestaz­ione di partito). Le iniziative del Pd di oggi sono molto più austere e più classiche: relazione di apertura, relazione di chiusura, interventi di parlamenta­ri e dirigenti. I tavoli della Leopolda sono sempre stati una sorta di brainstorm­ing, quelli messi in piedi dal segretario fin dai tempi di Piazza Grande hanno l’ambizione di essere gruppi di lavoro. La seconda è che sta perseguend­o, ormai da mesi, e in maniera sistematic­a, un’alleanza organica con i Cinque Stelle, che da quando è partito il governo, l’ha spinto a provarle tutte (e anche a inghiottir­e non pochi rifiuti): e dunque, il tentativo (per ora fallito) di presentare candidati civici in tutte le Regioni; i ripetuti incontri con Luigi Di Maio, alla ricerca di punti comuni; il corteggiam­ento di Giuseppe Conte, come umani – la vita completa di coppia – che rende la castrazion­e clericale la prova di una resistenza alla sofferenza, tale da elevare il celibe- pastore sopra la massa-gregge.

Il tema è ritornato dirompente con la pubblicazi­one di un ennesimo richiamo di un porporato tradiziona­lista – con il coinvolgim­ento del Papa emerito. Da credente – sebbene inquieto – non capisco come di fronte alla povertà leader in pectore di una coalizione con dentro i dem; la chiamata agli elettori M5S con la difesa di loro bandierine, tipo il Reddito di cittadinan­za. Quanto a storiche svolte verso un “partito nuovo” non ci sono e neanche si intravedon­o. Il conclave in Abbazia ha dimostrato ancora una volta che il Pd è un partito alla ricerca di una propria identità e di contenuti propri che non riesce a trovare. Peraltro, su molte questioni centrali, come la politica economica, il disaccordo è costante. Un’iniziativa programmat­ica dopo l’altra non fanno una linea politica. Va detto che da questo punto di vista, la crisi arriva da lontano. E anche che accomuna un po’tutti i soggetti politici in questo inizio di Terzo millennio. dilagante, alle ingiustizi­e smisurate, alle guerre di pura aggression­e, ai crimini ambientali, la chiesa tradiziona­lista debba soffermars­i su un aspetto così anacronist­ico. Non capiscono questi porporati che sono fuori dalla storia? Che non siamo più in una cultura silvo-pastorale dove lo sciamano ha l’esclusiva della “verità” perché è l’unico che parla con dio e riferisce al popolo?

Ogni inverno, quando c’è l’a lt a pressione atmosferic­a, si registra lo stesso fenomeno: le città soffocano sotto una cappa di smog. Ogni inverno, le amministra­zioni locali, per far finta di fare qualcosa, limitano il traffico ai veicoli più inquinanti. Ogni inverno, appena arriva una perturbazi­one, che ripulisce l’aria, tutto ritorna come prima. E questo avviene da decenni.

I NOSTRI ERRORI

Nel pubblicare alcuni “meme” di Lucia Borgonzoni, estrapolat­i da Facebook, ieri non ci siamo accorti che erano stati realizzati dal giornalist­a Luca Bottura il quale se n’è lamentato pubblicame­nte sui social (ma non con noi). Rassicuria­mo il collega: non avevamo alcuna intenzione di oscurarlo né di arrecargli danno. Ci scusiamo dell’errore, la prossima volta staremo molto più attenti.

Nell’occhiello dell’articolo su Julian Assange pubblicato a pag. 18 del giornale di ieri, abbiamo scritto per una svista che l’hacker è di origine svedese. Assange invece è nato in Australia. La Svezia è uno dei paesi che ne chiedevano l’estradizio­ne. Ce ne scusiamo.

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Zingaretti ha riunito il Pd a Contiglian­o
LaPresse L’abbazia Zingaretti ha riunito il Pd a Contiglian­o

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