Parigi, pompieri in fiamme La polizia li spegne a botte
Lacrimogeni e cannoni ad acqua: così i gendarmi francesi hanno sedato le proteste dei Vigili del fuoco in piazza contro la riforma delle pensioni
Questa volta i cannoni ad acqua e i gas lacrimogeni della polizia non sono stati usati contro i soliti casseurs ma contro i pompieri che ieri, da tutta la Francia, sono andati a manifestare nelle strade di Parigi. Un incredibile corpo a corpo in un clima di tensione: da un lato i vigili con addosso l’uniforme blu a strisce gialle e il casco di protezione, dall’altro i poliziotti in tenuta antisommossa e manganelli in mano. I pompieri en colère , arrabbiati, si erano riuniti nel primo pomeriggio nella place de la République, la piazza di tutte le proteste, per opporsi alla riforma delle pensioni facendo risuonare le sirene e accendendo i fumogeni rossi.
UN GRUPPO DI VIGILI si è dato simbolicamente fuoco prima di farsi spegnere dai colleghi con gli estintori. Un gesto forte per far valere le loro rivendicazioni: innanzi tutto quella di conservare il regime pensionistico speciale che permette loro di andare in pensione a 57 anni e che rischiano di perdere con la riforma voluta da Emmanuel Macron, già adottata in Consiglio dei ministri venerdì scorso. Il malessere dei “soldati del fuoco” in Francia va però molto al di là della questione delle pensioni. I vigili professionisti (che rappresentano il 16% dei 248 mila totali) manifestano dal mese di giugno scorso per rivendicare condizioni di lavoro migliori e sono già scesi nelle strade a ottobre.
Denunciano la mancanza di mezzi e effettivi, mentre aumentano le richieste di intervento. I pompieri chiedono anche maggiore protezione di fronte all'aumento dei casi in cui vengono aggrediti dalle stesse persone che vanno a soccorrere. Ma soprattutto rivendicano due misure: che la loro professione venga riconosciuta a rischio, come vale già per i colleghi gendarmi e poliziotti, e l'aumento del cosiddetto “bonus fuoco”, un premio in busta paga che rappresenta oggi il 19% del loro stipendio e che vorrebbero far salire al 28%. I primi scontri si sono verificati a due traverse dalla République, poco dopo la partenza del corteo diretto alla Nation, quando un gruppo di 200, 300 vigili ha tentato di forzare un cordone di sicurezza e i poliziotti hanno risposto con i lacrimogeni.
Altri tafferugli sono scoppiati sul boulevard Voltaire, con una cinquantina di vigili che hanno lanciato oggetti contro gli agenti. Più lontano, al livello della Porte de Vincennes, dei vigili hanno bloccato il traffico e invaso il périphérique, il raccordo di Parigi. Sono stati allontanati dalla polizia intervenuta con i cannoni a acqua. Mentre il corteo degenerava nelle strade, una delegazione di rappresentanti sindacali è però riuscita a strappare una prima promessa al ministro dell'Interno, Christophe Castaner: l'aumento del bonus fuoco al 25% dello stipendio.
Le rivendicazioni Chiedono più bonus per i rischi e lo status di lavoro usurante
NON ABBASTANZA per mettere fine alla protesta: i pompieri assicurano che torneranno a manifestare. E non sono i soli. Dopo un mese e mezzo di proteste, un nuovo giorno di sciopero nazionale è stato indetto per oggi dal sindacato CGT. Insegnanti, ferrovieri, avvocati sono di nuovo attesi nelle strade.