Ma quanti bei ricordi: sul Sole torna l’Eurotassa
Dice: “L’Italia è stata sempre molto abile nel chiedere e ottenere una certa flessibilità nelle regole di bilancio”. E già si capisce che non è una cosa bella: “Quello che dobbiamo chiederci è se l’elasticità sia poi stata di grande aiuto. La risposta è quanto meno dubbia”. Dice: ci vorrebbe una bella “manovra alla Ciampi”. Nel senso di costruire derivati per occultare un po’di deficit? Ma no, quando mai: Ciampi “propose una tassa ‘transitoria’, che potesse ridurre il disavanzo pubblico (...) e che sarebbe stata in parte restituita una volta che, entrati nell’euro, avessimo ridotto la spesa per interessi”. Essì, è proprio così, sulla prima di ieri del Sole 24 Ore Innocenzo Cipolletta – economista, già dg di Confindustria e di tante altre cose – è ricascato sull’Eurotassa. Dice: dobbiamo avere lo stesso spread della Spagna! (ma perché?) E allora “se l’Italia accettasse di ridurre il disavanzo di almeno un punto di Pil” con tasse o tagli “potremmo beneficiare subito di una riduzione dello spread (almeno 70 punti)”. 1 contro 70? Ma è un affarone!
Va detto che l’Innocenzo ha avuto poi un mezzo dubbio: non è che una mazzata da 18-20 miliardi farà collassare il Pil? Ma no, e poi “anche se non si crescesse molto ( sic) avremmo comunque ottenuto di operare con tassi di interesse allineati a quelli degli altri Paesi” e“sarebbe una vera ricompensa per i sacrifici chiesti agli italiani”. Vuoi mettere quanto sarebbero contenti in fila alla Caritas dopo aver pareggiato ai Giochi dello Spread con la Spagna? Certe cose non hanno prezzo, per tutto il resto c’è l’Eurotassa.