Il centrodestra in ritardo
È PARTITO molto presto Eugenio Giani, il presidente uscente del consiglio regionale toscano. Già la scorsa estate, mentre era ancora in vita il governo gialloverde, lanciava il suo Laboratorio Toscana, un’associazione per raccogliere idee per le Regionali previste il prossimo maggio e per creare una struttura nel vasto territorio
CON IL CAMBIO di governo, avendo militato nel Partito democratico dalla sua fondazione e dopo la scissione dei renziani con Italia Viva, Giani si è ritrovato in una posizione di forza ed è riuscito a drenare attorno a sé il consenso di 18 sigle politiche, dal centro più liberale all’estrema sinistra. La sua candidatura non è mai stata realmente insidiata, se non da un momento di riflessione di Simona Bonafè. E dopo la sconfitta del centrodestra in Emilia Romagna, la sua impresa sembra scontata
LA BOTTA EMILIANA pare aver convinto Matteo Salvini a rinunciare alla presa delle regioni appenniniche da sempre rosse e la Toscana andrà al voto assieme ad altre regioni importanti, come la Campania e la Puglia, ragion per cui sembra un po’ dimenticata. Alcuni leghisti si sono scaldati – come l’europarlamentare Susanna Ceccardi – ma non sono ancora scesi in campo. Giani è nettamente in vantaggio, soltanto un clamoroso autogol potrebbe farlo perdere