Il Fatto Quotidiano

La De Santis vuole fare causa alla Rai perché il Festival è “tutto mio”

- » GIANLUCA ROSELLI

Inumeri record del Festival di Sanremo (53,3% per 9 milioni e mezzo di telespetta­tori venerdì sera) raccontano la storia di un grande successo. Teresa De Santis guarda la manifestaz­ione e i dati Auditel con orgoglio, perché è stata lei a organizzar­e la kermesse canora e a volere Amadeus alla conduzione. Ma anche con rabbia, perché nessuno in questi giorni ha speso una parola nei suoi confronti. Lo ha fatto solo ieri il presidente della Rai Marcello Foa (che fu suo sponsor), davanti alle telecamere dei tg. “Va dato merito a Teresa De Santis, che in queste ore è stata un po’ dimenticat­a nel flusso delle notizie del Festival. È stata lei a volere fortemente Amadeus e ha avuto ragione. Lei ha impostato questa edizione, senza nulla togliere a Coletta…”, ha detto il presidente. Per il resto, nulla. Non una parola dall’ad Fabrizio Salini, né dal suo successore alla guida di Raiuno, Stefano Coletta.

DE SANTIS È STATArimos­sadalla direzione della rete ammiraglia, dopo oltre un anno di aspre polemiche per le sue scelte in salsa sovranista (era stata nominata in quota Lega) e il calo degli ascolti di Raiuno, proprio alla vigilia del Festival. Era lunedì 13 gennaio. Il giorno dopo, martedì, si sarebbe tenuta la conferenza stampa di presentazi­one a Sanremo, quando, dal settimo piano di Viale Mazzini, arriva la notizia della sua defenestra­zione: al suo posto veniva promosso il direttore di Raitre, Stefano Coletta. Una cosa mai vista.

In queste sere De Santis non si è persa nemmeno una serata del Festival, che considera una sua creatura. Ufficialme­nte non parla, ma chi le sta vicino racconta di una persona molto amareggiat­a e delusa per il trattament­o ricevuto, ma pure arrabbiata per non aver potuto godere dei frutti del suo lavoro. Un lavoro che, a suo dire, le è stato scippato. Non essere mai stata citata viene reputata un’imperdonab­ile mancanza di stile. Ma c’è di più. Ora De Santis è pronta a far causa alla Rai. Due giorni fa si è recata allo Studio D’Amati, a Roma, specializz­ato in diritto del lavoro e della persona, per mettere in piedi un’azione legale per mobbing e demansiona­mento. A nessuno, a suo dire, in azienda è stato riservato il trattament­o che ha avuto a lei.

Guardando i numeri record del Festival, con chi le sta intorno ha voluto ripercorre­rne le tappe. È stata De Santis a scegliere Amadeus e a volerlo alla conduzione, anche perché sapeva che, attraverso Amadeus, sarebbe arrivato Fiorello. “Vengo solo se c’è Amadeus, ma farò il battitore libero”, le ha detto Fiorello in aprile, quando la direttrice era alla ricerca di un conduttore dopo Claudio Baglioni. Ma Salini non era convinto. L’uomo su cui l’ad puntava, non è un mistero, era Alessandro Cattelan, come ha ribadito ieri in un’intervista alla Stampa. In alternativ­a, Mogol oppure Morgan. Così, dopo esser rimasto sulla graticola per settimane, il primo di agosto Amadeus si tira indietro. “Ti ringrazio, Teresa, ma, se l’ad non mi vuole, lasciamo perdere…”. A quel punto De Santis forza la mano e chiama in soccorso il presidente di Rai Pubblicità, Antonio Marano. Che avverte Salini: attenzione, gli inserzioni­sti sono in fuga. Così, alla fine, Salini si convince su Amadeus, che il 2 agosto torna sui suoi passi e accetta.

MA DE SANTIS non rivendica solo la scelta del conduttore (e quindi di Fiorello), ma pure l’idea di trattare il tema della violenza sulle donne. “Bisogna parlarne dal palco dell’Ariston”, suggerisce ad Amadeus. De Santis, si sa, ha poi contestato la scelta di Rula Jebreal, fatta dal conduttore, ma ora ammette che la cosa ha funzionato. Altro merito rivendicat­o dall’ex direttrice di Raiuno è la scelta di puntare sui giovani e sui nuovi generi. Ora, dopo giorni di silenzio in cui De Santis a Sanremo sembrava il convitato di pietra, sono arrivate le parole di Foa.

De Santis, però, non si dà per vinta e continua a ritenere ingiusta la sua rimozione. “Ho lasciato Raiuno al + 1,2% nel prime time e + 0,80% nel day time. E ora il record del Festival. Forse tanto male non ero…”, fa sapere a chi le sta vicino. A suo modo, una rivincita.

SOSTIENE FOA “È stata un po’ dimenticat­a, ma le va dato il merito: è lei ad aver impostato questa edizione, senza nulla togliere a Coletta…”

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Qui sopra, Teresa De Santis e Baglioni al Festival 69. In alto a destra, Amedeus e Fiorello ieri sera. A destra, Diodato
Vecchie ruggini Qui sopra, Teresa De Santis e Baglioni al Festival 69. In alto a destra, Amedeus e Fiorello ieri sera. A destra, Diodato
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