Il Fatto Quotidiano

BRERA Latitante discute l’ultimo esame, poi l’arresto in accademia

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AVRÀ PENSATO “be’, 24 non è un gran voto, ma almeno il prossimo passo sarà la tesi”. Invece Qani Kelolli dovrà aspettare ancora. La sua “corsa” verso la laurea all’Accademia di Brera si è fermata giovedì, subito dopo aver sostenuto quell’ultimo esame, proprio mentre stava chiacchier­ando con un professore. Perché l’altra metà di Qani non è votato all’arte, ma al traffico di droga. Era ricercato per un residuo di pena di 2 anni, 6 mesi e 4 giorni, di lui non c’erano più tracce dalla fine di dicembre 2018. Ma all’idea di dover restare chiuso in cella, si era procurato dei documenti falsi ed era scappato nella vicina Italia dove, forse con l’aiuto di complici, sperava di coronare un sogno e, in qualche modo, riscattars­i: terminare gli studi e laurearsi in uno dei più celebri atenei nel settore dell’alta formazione artistica e musicale. Tanto che – sostiene il suo avvocato – da “latitante” Qani avrebbe sostenuto a già altri 2 esami. Giovedì ha risposto alle domande degli esaminator­i, poi è uscito tranquilla­mente dall’aula. Lui, sicuro di farla franca, ha mostrato una carta d’identità greca con incollata una sua fotografia corredata da generalità false: Chrysikos Vassileos il suo alias. Una mossa che però non è bastata per convincere gli investigat­ori. A nulla è servito fuggire da un’aula all’altra dell’Accademia: è stato arrestato e verrà estradato. stava mangiando un panino con un docente e spiegato che era la terza volta che sosteneva un esame durante la latitanza, sempre col suo nome vero, mentre con quello falso riusciva a introdursi e a girare nel nostro Paese.

Un anno fa era evaso dai domiciliar­i dopo aver patteggiat­o una pena per reati di droga commessi mentre era in affidament­o ai servizi sociali. Da tanti anni, infatti, entrava e usciva dal carcere, a Bollate si era appassiona­to all'arte, passione poi coltivata durante l'affidament­o in prova, aveva anche scritto un libro, Nato per arrivare lontano, raccontand­o la sua storia di riabilitaz­ione in tv.

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