Intanto Renzi fa autogossip, però nessuno lo vede
Accolto da star, parla di famiglia e scout. Ma lo guarda lo 0,36%
Nel quartier generale di Italia Viva devono averci pensato a lungo. Per rimediare agli ultimi sondaggi disastrosi, hanno pensato a una operazione simpatia (un’altra?) che rilanci l’immagine di Renzi. E quale idea migliore di mandarlo in tv in piena crisi sanitaria a parlare dei suoi inizi nei boy scout, del rapporto coi figli?
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quartier generale di Italia Viva devono averci pensato a lungo. Per rimediare agli ultimi sondaggi disastrosi, hanno pensato a una operazione simpatia (un’altra?) che rilanci finalmente l’immagine di Matteo Renzi. E quale idea migliore di mandarlo in tv in piena crisi sanitaria a parlare dei suoi inizi nei boy scout, del rapporto coi figli e di quando dovette rinunciare alla festa dei 40 anni per partecipare alla commemorazione per Charlie Hebdo? Una mossa da far rimpiangere i fasti di Jim Messina. “Vi è mai capitato di conoscere il vostro idolo?”. Così viene introdotto Matteo Renzi a
Rivelo, trasmissione di Real Time condotta da Lorella Boccia – nuora di Lucio Presta, agente dei vip e amico di Matteo – andata in onda giovedì sera.
L’inizio è solo un tiepido assaggio dei 48 minuti di coccole all’ego dell’ex premier. La Boccia ricorda l’incontro con una stella della danza: “Ero agitatissima, pensavo a come dovevo rivolgermi a lei, poi mi ha detto di chiamarla semplicemente per nome. Ho capito che le grandi star non hanno bisogno di dimostrare nulla, basta esserci per fare la differenza. E anche l’ospite di questa sera non ha bisogno di presentazioni ”. È Matteo Renzi. “Ammetto diessere un po’ emozionata ”. “Ma io non sono unéto ile ”.“No ?”. No. Si parte: “Voglio disorientarla con una domanda che nessuno le ha mai fatto”. Perché non si è ritirato dalla politica dopo il referendum? Perché bombarda un governo che lui stesso ha voluto? Meglio: “Le piace ballare?”.
Matteo è a suo agio. Racconta dei soprannomi da bambino: “Nessuno mi ha mai chiamato il Bomba. Al massimo ero il Matto”. Allora va meglio. Poi è l’ora del libro Cuore, qualcosa a metà tra le frasi da Baci Perugina e i discorsi rubati agli anziani fuori dal cantiere: “I bambini non giocano più per strada”; “A volte per far star bene le famiglie di tutti fai star male la tua”; “Il lusso non è un’auto blu o un volo privato, ma condividere relazioni umane”. Se poi si condividono relazioni umane da sopra un Air Force One in leasing per 168 milioni, tanto meglio.
Ma c’è spazio pure per i ricordi politici, col consueto basso profilo: “Sono stato il primo sindaco presidente del Consiglio. L’unico a realizzare la parità di genere nel governo. Il premier più giovane. Se vedo un tricolore mi inchino e ringrazio”. “Le fa molto onore”.
MA È QUANDO tutto sembra calmo, quando ci si sbottona la camicia e si allungano i piedi sul tavolo che Renzi infila il pizzino politico. Verso i titoli di coda arriva un messaggino da non sottovalutare: “Renzi, ci faccia una rivelazione”; e va bene: “Matteo Salvini è un mio rivale, ma c’è un rapporto personale, umano ci siamo sentiti più volte. Dopo il referendum mi ha scritto per dirmi che mi avrebbe aspettato presto in battaglia, e così ho fatto io ad agosto”. “Questo è un messaggio importante per gli italiani”. Purtroppo sì. E c’è anche la morale finale: “Il rischio è che ti trasformi in un codice, serve avere passione per non vivere da numerini”. I numerini, appunto. Tipo il dato Auditel della serata: 0,36 per cento. Poco persino al confronto dei sondaggi di Italia Viva.
Con Salvini c’è un bel rapporto umano: dopo il referendum mi ha scritto, io ho ricambiato ad agosto