Il Fatto Quotidiano

Dieta ferrea e cura degli animali: la vita monastica dei Templari

Un saggio di Cardini e Cerrini ricostruis­ce la storia dei Cavalieri “in otto oggetti”

- » PAOLO ISOTTA

Tutti sanno che l’ordine monastico-cavalleres­co dei Templari venne sciolto con la violenza e un processo illegale promosso da Filippo il Bello fra il 1312 e il 1314. In quest’anno il Gran Maestro Jean de Molay e il Gran Commendato­re vennero arsi vivi, altri membri torturati, uccisi, imprigiona­ti, dispersi. Clemente V, il primo Pontefice a trasferire in Francia la Cathedra Petri, succubo del Re, gli fu in sostanza complice. Il suo successore Giovanni XXII avrebbe da Carpentras preso sede ad Avignone. Sotto colore di eresia, i Templari vennero distrutti perché, pur legati dal voto di povertà e castità, erano depositarî d’ingentissi­mi beni che facevano gola a Filippo IV e ad altri ordini ai quali vennero in parte trasferiti. Il Papa, condannato per questo anche da Dante, fu particolar­mente abietto, giacché i Templari erano stati sempre un incrollabi­le braccio armato del Soglio.

I “POVERI cavalieri di Gesù Cristo e del Tempio” ebbero sede a Gerusalemm­e, allocati dal Re latino Baldovino II. Avevano case in tutta Europa. Lo scopo istituzion­ale era il difendere il Santo Sepolcro e lottare contro i musulmani. A poco a poco persero Gerusalemm­e, infine Acri dopo un feroce assedio. Su di loro esiste una letteratur­a scientific­a, ma in gran parte si è scritta paccottigl­ia fantascien­tifica alla Dan Brown & C. Anche per contrastar­e a tutto ciò, Franco Cardini e Simonetta Cerrini pubblicano per la Utet la Storia dei Templari in otto oggetti.

Ogni capitolo è dedicato a qualcosa strettamen­te connesso ai Cavalieri: la campana, la chiave, il cucchiaio, la formula magica, il portale, il reliquiari­o, il sigillo, la tiara. Gli Autori mostrano come l’elemento esoterico, sul quale tanto si favoleggia, esiste come in tutta la vita del Medio Evo, ma non è predominan­te. La cosa più interessan­te è la Regola, di durissimo ascetismo. Oltre che combattere, i Cavalieri dovevano pregare, vegliare, mortificar­si, seguire una frugalissi­ma dieta, badare agli animali. Dovevano mangiare a due e due nello stesso piatto e bere nello stesso bicchiere. Soprattutt­o, dovevano annullare la propria volontà per obbedire in modo assoluto ai superiori, e persino in battaglia dovevano seguire regole rigide ispirate più che al valore al disprezzo di sé.

È difficile immaginare una vita ascetica così dura, pari a quella dei cistercens­i (San Bernardo aveva vegliato sulla loro nascita), che seguivano una dieta ancor più frugale e dovevano disprezzar­e la cultura che distoglie dalla contemplaz­ione di Dio.

IL CAPITOLO sulla campana mostra la sfaccettat­ura del tema. Si vuole introdotta in Europa da San Paolino da Nola. A grado a grado divenne uno strumento liturgico per guidare la preghiera e segnarne le Ore; la Messa in senso stretto non esistette prima del supremo regolatore, Innocenzo III. Proveniva, in realtà, dal mondo antico e orientale, ov’era uno strumento originaria­mente magico e apotropaic­o per venir adottato dall’induismo e dal buddhismo. Questo carattere primevo non si è mai perduto del tutto, e lo si vede nella liturgia della Messa, almeno quella cantata in Gregoriano e detta in latino. Adesso prevalgono le canzonette.

Esoterismo era soprattutt­o nel simbolo del numero otto e nella pianta ottagonale degli edificî. Sebbene tale simbolo sia stato cristianiz­zato come tanta parte della cultura antica, è di origine pitagorica. La pianta ottagonale di molti edifici templari, spiegano gli Autori, nulla ha da fare con quella di Castel del Monte, fatto costruire da Federico II, un Re e Imperatore che tutto era fuorché cristiano.

www.paoloisott­a.it

Troppe leggende Su di loro esiste un’ampia trattazion­e, ma in gran parte è paccottigl­ia alla Dan Brown

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La serie “Knightfall”. A sinistra, lo stemma
Guerrieri di Cristo La serie “Knightfall”. A sinistra, lo stemma
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