Bonus da 1.000 euro per partite Iva e precari
Industriali contro i sindacati, pronti a fermarsi. Oggi il vertice
■ Pronto il decreto per tamponare l’emergenza. Cassa in deroga, sostegno ai mutui, stop alle tasse
Nel
giorno della rabbia dalle fabbriche, dai magazzini e dai call center, il governo ha messo a punto il decreto anti-crisi che sarà varato oggi.
Non ci saranno tutte le risposte ai problemi di sicurezza e salute, ci sarà però una prima risposta a chi perde il lavoro, lavoratori e precari, autonomi e tutte le altre misure di cui si è parlato nei giorni scorsi.
GLI OPERAI. L’Italia si è fermata per contenere il coronavirus, ma non tutta. Ecco perché ieri, da Nord a Sud, è esplosa la frustrazione di chi è invece ancora costretto ad andare al lavoro. Gli operai in testa, con i sindacati dei metalmeccanici pronti a fermare tutti gli impianti che non adottano le massime precauzioni. Una posizione definita “irresponsab il e” dal presidente della Confindustria Lombardia.
In questo scontro frontale, il governo tenterà oggi di trovare una linea di equilibrio e sembra intenzionato a imporre l'apertura solo per le imprese della sanità e dell'agroalimentare. Se ne parlerà in videoconferenza in un incontro con Cgil, Cisl e Uil e con le imprese.
Tutti sono invitati a restare a casa, ma alle tute blu è stato chiesto di continuare a stare in catena di montaggio per non fermare la produzione.
Alla Bitron di Cormano (Milano) si producono piccoli accessori per le macchine da caffè: un'ottantina di dipendenti, con una buona presenza femminile. “Non hanno mascherine – spiega Marco Verga della Fiom – non hanno guanti e lavorano sull'isola uno attaccato all'altro. Dopo varie richieste, abbiamo deciso di scioperare”.
Alle acciaierie Ast di Terni (ThyssenKrupp) è stata chiusa la mensa e sono state vietate le riunioni. Ma i lavoratori hanno incrociato le braccia perché ci sono attività che impongono la vicinanza tra colleghi e chiedono perciò mascherine e termo-scanner all'ingresso. L'Electrolux di Susegana (Treviso) non ha interrotto le linee nemmeno dopo che, tre giorni fa, è arrivata notizia del contagio di un addetto impegnato da una ditta esterna. Ha avviato i controlli con la Asl, chiedendo ai lavoratori di proseguire.
Anche nei call center c’è malcontento. Gli addetti in cuffia vorrebbero operare in tele-lavoro, ma non è semplice perché bisogna tutelare la privacy dei clienti. Vodafone ha avviato la remotizzazione dei centralini di Milano e sta lavorando per estenderlo agli altri. Fastweb ha chiesto alle aziende che svolgono customer care per suo conto di “implementare la remotizzazione”. Tutte le altre aziende del settore, sol
Le misure Pronto il decreto: alt alle tasse, sostegno ai mutui e blocco dei contributi fiscali e previdenziali
lecitate dal Fattoa spiegare come stanno agendo per favorire lo smart working, non hanno risposto. Intanto i lavoratori restano nei call center.
In un magazzino torinese di Amazon c'è stato un caso positivo. Ieri mattina hanno scioperato anche i dipendenti di Passo Corese (Rieti) perché il colosso ha adoperato una serie di precauzioni ma resta il problema dell'assembramento nelle pause. Il mondo del cibo a domicilio, infine, continua a offrire sconti ai clienti per invogliarli a ordinare pasti pronti; questo ha scatenato la protesta dei fattorini di Rider Union Bologna e Deliverance Milano.
IL DECRETO. In questo contesto il governo varerà un decreto che dopo la chiusura semi-totale delle attività è ancora salito di importo a 15 miliardi. Ci saranno le misure già annunciate di rafforzamento del sistema sanitario, incentivi per la produzione di mascherine, requisizione di strutture private, assunzioni di medici e infermieri. Ci sarà il potenziamento del Fondo di solidarietà per i mutui prima casa e lo stop ai contributi Inps, Irpef e al versamento Iva per un mese. Novità importante è il raddoppio delle risorse per gli ammortizzatori sociali che, ha detto la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, saranno “il doppio” di quanto preventivato e quindi 5 miliardi. La Cig in deroga “andrà a tutelare tutte le imprese anche con un solo dipendente”.
Altra novità, un’indennità una tantum di 1.000 euro per autonomi, professionisti iscritti alla gestione separata Inps e collaboratori coordinati e continuativi. A ciò si aggiungerà una sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali