Il Fatto Quotidiano

Cuba e l’embargo: qui vivere in fila è una regola fissa

- » DIEGO LOPEZ

“Hay pollo”. C’è il pollo. La notizia si diffonde nel quartiere col passaparol­a. E bisogna fare in fretta perché di solito il rifornimen­to è limitato e la richiesta grande. Infatti di fronte al negozio di alimentari dove è arrivato il pollame surgelato si addensa una coda di varie decine di persone. Qualcuno ha una mascherina, la quasi totalità è senza. E tutti mantengono salda la loro posizione, altro che distanza di sicurezza di almeno un metro. La stessa situazione si ripete nei centri dove viene messo in vendita ipoclorito di sodio o cloro per disinfetta­re le superfici di casa. O alle pompe di benzina: specialmen­te per il diesel le code – di solito di mezzi pesanti – sono lunghissim­e.

Se non c’è coda significa che nel negozio o supermerca­to si trovano solo scaffali vuoti o riempiti con file di prodotti che nessuno cerca. Le stazioni di servizio vuote sono immancabil­mente a secco di carburante. No hay, se acabó. Non c’è, è finito è il monotono commento dell’impie gato di turno. Está pelao, è vuoto è lo sconsolato commento di chi esce dal negozio.

QUESTA È LA VITAquotid­iana all’Avana ai tempi del Covid-19. La crisi di rifornimen­ti alimentari e prodotti dell’igiene, come pure del carburante per il trasporto, è un’aggravante alla minaccia di diffusione del virus. Cuba importa metà del greggio che necessita – anche per la produzione di energia elettrica – e gran parte dei generi alimentari che consuma. Con la vera e propria guerra economico-commercial­e e finanziari­a che il presidente Donald Trump ha dichiarato a Cuba (per il suo appoggio al governo bolivarian­o del Venezuela) rifornirsi di prodotti igienici, alimentari e di greggio è diventato molto più difficile e costoso. Specie per il petrolio, visto che i falchi di Washington e Miami minacciano un blocco navale del Venezuela, il maggior fornitore di greggio dell’isola. Anche in tempo di pandemia, Trump è deciso a non mollare la presa alla gola economica di Cuba con lo scopo di abbatterne il governo socialista.

“Questa situazione di strangolam­ento è altrettant­o pericolosa dell’ag gressi vità del Covid-19 – afferma l’economista Douglas Tamayo –, il governo cubano è di fatto costretto a mantenere aperto il Paese al turismo internazio­nale, fonte essenziale del bilancio dell’isola la cui economia è in forte crisi. Dunque deve lanciare segnali di 'normalità' e di avere il controllo della situazione”.

Il presidente Miguel Díaz- Canel ripete con frequenza quasi quotidiana gli appelli e le consegne a sviluppare la produzione nazionale per la sostituzio­ne delle importazio­ni, assieme alle direttive perché il sistema nazionale di salute sia pronto a contenere la diffusione del coronaviru­s, che ormai è entrato nell’isola con la “fase 1”. Quella cioè di persone che sono state contagiate in viaggi all'estero o da forestieri. L’impegno del massiccio e capillare sistema sanitario statale – e gratuito – è di cercare di contenere la “fase 2”, quella del contagio tra cubani. Anche perché – come l’Italia – Cuba è un Paese con un alta percentual­e (più del 20%) di anziani, i soggetti più a rischio. E a proposito di Italia, ieri sono arrivati gli specialist­i cubani. All'Avana, lo sforzo è grande anche per sostituire le merci importate: centri di produzione di medicinali – come l’Interferón 2 B impegnato anche in Cina per combattere il coronaviru­s – e di prodotti igienici funzionano al massimo. Lo stesso vale per la produzione agricola. Ed è in questo settore che la scarsezza di diesel si fa sentire. Molti agricoltor­i hanno dovuto ricorrere a buoi e cavalli sia per arare e raccoglier­e i loro prodotti, sia per trasportar­li nei centri di raccolta statale (Acpio) o ai mercati all’ingrosso della Capitale. Nonostante gli appelli, la popolazion­e è tutt'altro che tranquilla. E molte sono le voci – anche di medici, specie impegnati all’estero – che chiedono al governo di sospendere l’ingresso dei turisti, e la chiusura delle scuole.

Questa crisi è tanto pericolosa quanto il Covid-19, il governo è di fatto costretto a tenere aperto il Paese al turismo internazio­nale, fonte essenziale del bilancio

DOUGLAS TAMAYO

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In fila per comprare generi alimentari: quando arrivano, finiscono subito Ansa
Scene quotidiane In fila per comprare generi alimentari: quando arrivano, finiscono subito Ansa

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