I divieti degli altri: Parigi e Londra copiano l’Italietta
Non era mai accaduto nella storia moderna: si chiamerà lo stesso Tokyo 2020
“Questa è probabilmente la più grande decisione che lo sport abbia preso in tempo di pace”, scrive il caporedattore sportivo della Bb c, Dan Roan. Le Olimpiadi Tokyo 2020 sono rinviate al 2021, “non oltre l’estate”. Non era mai accaduto negli ultimi 124 anni, sebbene i Giochi siano stati cancellati nel 1916, nel 1940 e nel 1944, durante la prima e la seconda guerra mondiale. Il rinvio – nell’aria da settimane – è stato deciso ufficialmente ieri dal premier giapponese, Shinzo Abe e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach. “Fuori discussione era l’annullamento”, ha fatto sapere Abe, che con Bach aveva già concordato al 100% che la risposta più appropriata fosse rimandare all’anno prossimo i Giochi vista la pandemia del Coronavirus. “Il modo migliore per garantire condizioni ottimali per gli atleti e sicurezza degli spettatori”, è stata la spiegazione del premier giapponese
Il male minore
Il Paese del Sol Levante che ospiterà l'evento ha già investito
1,2 miliardi di dollari
in teleconferenza in una dichiarazione congiunta con il Cio e il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, che, per inciso, porterà lo stesso nome. Il destino dei Giochi era già segnato dal 22 gennaio, quando furono rinviate le gare di qualificazione di pugilato e di calcio femminile che si sarebbero dovute svolgere a Wuhan, in Cina, centro dell’epidemia di Coronavirus. Da lì Giappone e il Cio hanno provato a prendere tempo, sperando che entro il 24 luglio l’epidemia frenasse, speranza che lunedì l’annuncio dell’Oms sul dilagare velocissimo del Coronavirus ha cancellato: nel mondo ci sono quasi 400mila contagiati registrati e 17 mila morti. A fare pressioni per il rinvio erano stati il Canada e l’Australia, annunciando di non mandare i loro atleti a Tokyo, mentre i governi britannico e francese avevano invitato il Cio a prendere una decisione al più presto. Per il Giappone è un duro colpo: ha speso più di 12 miliardi di dollari solo per l’evento, per non parlare delle ingenti somme di denaro investite da sponsor e emittenti. Goldman Sachs ha stimato che potrebbe perdere 4,5 miliardi di dollari. Nel mondo sportivo una delusione così non si viveva dai boicottaggi della Guerra Fredda che interruppero i Giochi estivi di Mosca e Los Angeles nel 1980 e nel 1984.