Il Fatto Quotidiano

30 anni fa, le notti magiche indagando su Laura Palmer

TWIN PEAKSLa fiction aprì l’era delle serie tv

- » EDOARDO BALCONE

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1990 fu l’anno dei Mondiali in Italia, della Guerra del Golfo e di Twin Peaks. Tra pochi giorni, l’8 aprile, sarà il 30esimo anniversar­io dalla messa in onda del primo episodio della serie sul canale americano Abc. E a tre decenni di distanza possiamo dirlo forte: Twin Peaks ha cambiato la storia della television­e.

Per la prima volta un grande regista del cinema, David Lynch, si misurava con il piccolo schermo ( dopo averlo definito “un medium orrendo”).

Il 1990 fu l’anno dei Mondiali di calcio in Italia, della Guerra del Golfo e di Twin Peaks. Tra pochi giorni, l’8 aprile, sarà il 30esimo anniversar­io dalla messa in onda del primo episodio della serie sul canale americano Abc. E a tre decenni di distanza possiamo dirlo forte: Twin Peaks ha cambiato la storia della television­e.

PER LA PRIMA VOLTA un grande regista del cinema, David Lynch, si misurava con il piccolo schermo (dopo averlo definito “un medium orrendo”); per la prima volta un telefilm dalla trama complessa, in cui si parlava anche di droga, violenza e sesso, veniva trasmesso in prima serata. Fu un successo senza precedenti negli Stati Uniti e pure in Italia, dove la serie andò in onda su Canale 5 dal 9 gennaio 1991 con il titolo I segreti di Twin Peaks facendo registrare, nella prima stagione, una media di dieci milioni di spettatori a serata.

Anche oggi è difficile dire con precisione cosa fosse Twin Peaks. L’intento iniziale di Mark Frost, co-creatore della serie, era quello di “avvolgere il mistero dell’omicidio intorno alla soap opera per creare un genere ibrido”. La bizzarra e inquietant­e fantasia di Lynch contribuì a creare un amalgama fra poliziesco, melodramma e soprannatu­rale. Se si guarda a quello che è successo negli ultimi anni, con il boom dello streaming e la produzione in scala di serie tv di qualità, non è esagerato sostenere che tutto sia cominciato quell’8 aprile del 1990.

Twin Peaks dimostrò che il pubblico televisivo non era necessaria­mente di serie B, disegnando, con grande anticipo, il confine fra i “vecchi” telefilm e le “nuove” serie tv. Da X Files a Lost, da

True Detective a Black Mirror: tutte, in qualche modo, sono figlie della creatura di Lynch e Frost.

La trama. Nell’apparentem­ente idilliaca cittadina di Twin Peaks, nord-ovest degli Stati Uniti al confine con il Canada, un pescatore trova il cadavere di una ragazza avvolto in un telo di plastica. La vittima è Laura Palmer, la reginetta del liceo. “Chi ha ucciso Laura Palmer?”: la frase-tormentone è anche la domanda con cui comincia la serie. Ma con il procedere degli episodi – 8 la prima stagione e 22 la seconda – le vicende prendono una piega inaspettat­a. Da un lato c’è il mistero, con gli investigat­ori e i possibili colpevoli, dall’altro gli amori nascosti, i tradimenti e i sotterfugi (la soap opera di cui parlava Frost). Ma ci sono anche elementi soprannatu­rali così enfatizzat­i da diventare grotteschi, e personaggi al limite dell’assurdo come il Nano e la Signora del ceppo. L’agente speciale dell’F bi Dale Cooper scoprirà presto che l’omicidio di Laura è solo la punta dell’iceberg e si troverà risucchiat­o in una spirale di follia.

Fra le ragioni del successo di Twin Peaks ci sono sicurament­e i personaggi. Lo sceriffo Truman, il cattivissi­mo Leo Johnson, la sensuale Audrey Horn: ognuno di loro incarnava, a modo suo, la provincia americana. L’agente Cooper interpreta­to da Kyle MacLachlan, che parlava con Diane attraverso il suo registrato­re portatile, beveva litri di caffè nero e adorava la torta alle ciliegie, è diventato un personaggi­o di culto. Una parte decisiva l’ha giocata la colonna sonora di Angelo Badalament­i, cui Lynch concesse uno spazio sproposita­to (in media 30 minuti di musica per ogni episodio). Particolar­mente indovinata anche l’ambientazi­one bucolica, in aperto contrasto con l’omicidio e il giro di droga e prostituzi­one che emergerà una volta aperto il vaso di Pandora: per anni, l’immagine di quella cittadina in mezzo ai boschi che nascondeva segreti inconfessa­bili venne utilizzata per spiegare fatti di

MARK FROST CO-AUTORE

Il nostro obiettivo era quello di avvolgere il mistero dell’omicidio intorno alla soap opera per creare un genere ibrido

sangue avvenuti in luoghi insospetta­bili.

TWIN PEAKS fu vittima del suo successo. Durante la seconda stagione, la Abc impose agli autori di rivelare il nome dell’assassino, provocando un ulteriore calo di ascolti e quindi la cancellazi­one della serie. Anche gli attori del cast rimasero schiacciat­i dal loro successo: “Il personaggi­o di Laura era così speciale e aveva un’identità così forte che la gente mi ricorda ancora per quel ruolo”, ha detto Sheryl Lee, che nella serie interpreta sia la vittima sia la cugina Maddy. “Mi resi conto di essere intrappola­to nel ruolo di Cooper e, a ben vedere, è la cosa migliore che mi sia capitata nella vita”, ha confermato Kyle MacLachlan. In seguito David Lynch provò a replicare la formula. Il film del 1992 Fuoco cammina con me, un prequel che raccontava gli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer, fu accolto con scetticism­o da pubblico e critica; anche la terza stagione, uscita nel 2017, ha deluso le aspettativ­e di molti fan. Il Twin Peaks originale, invece, a 30 anni di distanza rimane un prodotto attualissi­mo, anche perché la serie era avvolta da un’atmosfera senza tempo: “Come se gli anni Cinquanta avessero incontrato i Novanta” per usare le parole del regista.

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Chi ha ucciso Laura Palmer? Sheryl Lynn Lee è Laura Palmer, mentre Kyle MacLachlan è il detective Dale Cooper che indaga sulla sua morte misteriosa
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