De Luca il taglia-sanità: “Qui siamo senza difese”
Dopo le “sceriffate ” il governatore scrive al governo: “Non ci avete dato niente”
Lotta al coronavirus in Campania, grande è la confusione sotto il cielo. Il governatore Vincenzo De Luca, passata la sbornia delle “sceriffate” col “lanciafiamme”, e del fai da te, ieri ha scritto una drammatica lettera al governo. Da Napoli a Caserta, passando per Salerno, Avellino e Benevento, manca tutto. “Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-Pap, non è arrivato nulla”.
IN QUESTE condizioni, continua la lettera, “ci avviamo verso una tragedia doppia. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali. Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude. Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. Per noi è questione di ore, non di giorni”. Risponde il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: “Sono sicuro che nessuno lascerà i campani indietro: il materiale necessario arriverà in Campania così come nelle altre regioni”. Ma a rendere più drammatico il quadro sono le testimonianze di medici e personale sanitario in prima linea. La Campania (ultimi dati) fa registrare 1.199 casi di contagio da Corona virus, 74 morti e 53 guariti, ma sui nuovi presidi dedicati alla lotta alla pandemia le cose non vanno bene.
In una lettera firmata, ventisei medici e operatori sanitari del “Covid Hospital” di Boscotrecase ( Napoli) denunciano una serie di gravi criticità e la mancanza di personale sanitario specializzato. Nel piccolo presidio manca tutto, “strum entaz ione ” in modo particolare, scarseggiano “i farmaci”, è insufficiente finanche il “materiale per l’igiene del personale”, in tali condizioni il rischio contagio è elevato, sia per i pazienti che per il personale sanitario. “La verità – ha detto ai giornali napoletani in forma anonima un medico – è che hanno preso un piccolo ospedale di provincia dove non c’era una Rianimazione e gli hanno cambiato il nome”.
Criticità anche a Salerno, dove la Cisl-medici denuncia i “deficit strutturali di alcuni presidi e le gravi carenze di organico”. Ieri il premier Giuseppe Conte si è limitato a parlare della ricostruzione della “filiera per la produzione di mascherine e ventilatori”, intanto la Campania paga il prezzo di politiche sanitarie scellerate. Dal luglio 2017 De Luca è stato anche commissario straordinario, il commissariamento è finito nel 2019, e i suoi sono stati piani di risanamento lacrime e sangue. Ospedali chiusi, spesa sanitaria cresciuta solo dell’uno per cento, quella per il personale è calata del 19,7 per cento. Ma ad aggravare ancora di più la situazione è la conflittualità tra le istituzioni territoriali, la mancanza di coordinamento e la gara a fare da soli di alcuni sindaci.
AD AVELLINOil primo cittadino Gianluca Festa, vicino al Pd, annuncia piani “coreani”, l’acquisto di cinquemila tamponi e uno screening di massa. La presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio (Pd) minaccia di denunciarlo per “procurato allarme”. Intanto l’ospedale della città da due giorni ha detto stop ai ricoveri: non ci sono più posti. Anche Michele Emiliano, governatore della Puglia, scrive sui social di “aver chiesto al governo la fornitura di dispositivi di protezione e di reagenti per i tamponi. Anche in Puglia abbiamo bisogno della nostra parte e ho dovuto dirglielo con fermezza”.
Con le forbici
Da commissario ha chiuso ospedali e abbattuto la spesa per il personale: -19,7%