Il Fatto Quotidiano

La musica è finita (e gli artisti se ne vanno)

Tour rinviati, rimborsi in vista: un’estate da incubo

- » STEFANO MANNUCCI

Ora è tutto un tirare segnacci sui calendari. Tour annullati, posticipat­i, rimodulati. Tra dita incrociate e cuori gonfi d’angoscia. Chi fermerà la musica? Fino a pochi mesi fa si pensava che il male assoluto, mascherato da nuova opportunit­à, fosse la frontiera “liquida”, lo streami ng che faceva pascere Spotify e le altre piattaform­e che pagavano quasi niente i poveri artisti, ma allo stesso tempo facevano girare nomi e canzoni da trasferire poi sui palchi. Perché, morta la speranza di un più consistent­e riscatto del disco fisico (sì, regge la nicchia del vinile, ma i cd non li vuole più nessuno, e con i negozi chiusi sarà un de profundis), il settore poggiava la propria sopravvive­nza sui concerti. Con i grandi nomi disposti a spendersi in estenuanti carovanate, e le figure di mezzo a tentare il salto di qualità tra palazzetti e club. Lo tsunami-coronaviru­s è passato tra amplificat­ori e strumenti già pronti per lo show, e nessuno può prevedere quando e come si ripartirà.

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(o in forse) Elton John ha sospeso il segmento Usa del suo tour d’addio, mentre è – per ora – confermato il Concertone del Primo Maggio
Ansa/LaPresse Fermi (o in forse) Elton John ha sospeso il segmento Usa del suo tour d’addio, mentre è – per ora – confermato il Concertone del Primo Maggio

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