MEDICI E INFERMIERI
“PROTETTI O CHIUSI ”
I medici di famiglia non ci stanno più a fare la conta dei colleghi morti per il Coronavirus per la carenza di dotazioni individuali di sicurezza. E dopo settimane in cui denunciano di avere a disposizione solo pochissime mascherine chirurgiche, annunciano di essere pronti a chiudere gli ambulatori. Gli infermieri si uniscono alla richiesta e sollecitano i tamponi rendendo noto il bilancio in vertiginoso aumento di decessi e positivi al virus nella loro categoria: 25 morti e 5.500 contagiati. Ieri, in una durissima nota, il segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti, dopo avere appreso dell’ennesimo decesso di un collega, è passato ai fatti preannunciando la chiusura degli ambulatori. "Oggi devo dire addio a un amico, che come tutti noi medici di famiglia è stato scaricato dalle istituzioni ed è morto da solo. La sua morte per la burocrazia non vale il costo di una mascherina", ha scritto Scotti, "siamo pronti a chiudere gli studi che non sono parte dei Livelli essenziali di assistenza". Intanto la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (Fnopi) indica che quella degli infermieri è la categoria che conta il maggior numero di positivi tra gli operatori sanitari: il 52% del totale, e rispetto all’età media dei camici bianchi contagiati, quella degli infermieri è la più bassa.