L’ex ministro: “Così ho blindato gli anziani”
Da medico al governo con B., oggi sindaco: “Isolati pazienti e infermieri”
decessi siano stati contenuti. Dottor Fazio, quante persone sono morte nella vostra casa di riposo?
Se la domanda è quanti sono mancati per coronavirus le rispondo zero. Se mi chiede quanti sono morti per il virus unito ad altre patologie siamo a cinque. Alla Opera Pia Garelli abbiamo 80 ospiti. Diciotto erano sospetti. Li abbiamo isolati subito e sono risultati positivi. La stessa cosa abbiamo fatto con sei infermieri.
È corretto dire che sarebbe potuta andare peggio? Diciamo che abbiamo attivato in modo tempestivo le direttive del governo. I decreti, se attuati subito, sono efficaci. Certo, mi lasci dire che se da Roma si fossero svegliati un po’ prima, sarebbe stato ancora meglio.
Come ha fatto a ottenere i tamponi, praticamente introvabili in Piemonte fino a pochi giorni fa?
Prima che arrivassero abbiamo lavorato con i medici di famiglia isolando i pazienti sospetti sintomatici, evitando una parte dei danni. Quando è stato accertato che il virus era nel paese, con il primo positivo, a metà marzo, ho chiesto i tamponi. Ma non solo per il paziente. Per tutti. Ed è questo l’as pet to importante. Dopo una lunghissima trattativa, anche con la Asl di Cuneo, sono riuscito ad averli per i sintomatici. Se devo commentare la strategia del governo sui tamponi scelgo la domanda di riserva. Dire che è migliorabile è un eufemismo.
È vero che lei ha blindato la casa di riposo?
Sì. Dalla fine di febbraio, quando si sapeva che il virus stava girando, d’intesa con i medici e il direttore sanitario abbiamo impedito i ricoveri. Poi il direttore si è ammalato e l’ho sostituito io. Come in tutte le cose è la somma di azioni che conta e non c’è nulla che è totalmente determinante. Ma anche questo aspetto è stato rilevante.
E le mascherine?
Le abbiamo distribuite da due giorni a tutti i cittadini. Non le abbiamo pagate noi, ce le ha offerte il Banco Azzoaglio, la banca della zona, che ha fatto il grosso del lavoro. Io sono passato di persona in tutti i negozi di alimentari aperti per spiegare come si usano e come si portano i guanti. Visto che sono un medico.
Quando era ministro, nel
Non so se le nostre misure possano definirsi decisive, ma sicuramente sono state efficaci
2009, dilagava l’influenza suina. Quell’esperienza le è servita?
Sì. Mi ha aiutato molto. Tutto quello che so sulle epidemie l’ho imparato allora. Covid-19 e H1N1 sono diversi. Quello della suina è un virus influenzale dalla superficie liscia e non coronata, ma c’è da dire che era molto aggressivo. Meno contagioso del Covid-19 ma forse più mortale. Per fronteggiarlo creammo la rete Ecmo in Italia. Quella battaglia la vincemmo col vaccino. Ed è così che stopperemo anche il coronavirus.
Senza vaccino quindi non ci libereremo del virus? Senza vaccino non ne usciremo e ce la tireremo avanti per mesi. Forse per anni.