A Firenze Renzi fa il mediatore per il donatore dalla Russia
Le forniture russe e i 100 specialisti di guerra batteriologica chiamati a com batt ere il coronavirus in Italia, non sono piaciuti a molti, impressionati dai mezzi militari di Mosca sulle strade italiane. “Mi preoccupa una certa rivalutazione dei regimi illiberali” diceva pochi giorni fa il sottosegretario renziano agli Esteri Ivan Scalfarotto al Foglio. Poi sono arrivate le minacce della Difesa russa a La Stampa ea quel punto è intervenuto anche Matteo Renzi: “Chi minaccia un giornalista come Jacopo Iacoboni minaccia tutta la libera informazione”, ha twittato.
Eppure, con i russi, proprio Renzi in questi giorni ha avuto altri rapporti: la deputata di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, si è rivolta a lui quando ha saputo che l’amico e imprenditore russo Leonid Boguslavsky voleva fare una donazione per Firenze. Il magnate di Mosca, finito nel 2018 nella lista nera del Dipartimento del Tesoro Usa che aveva messo in fila gli oligarchi considerati “vicini a Putin”, ha una villa a Firenze e ha contattato Santanchè, che a sua volta ha chiamato Renzi: “Lui ha parlato con l’assessore Saccardi e lei ci ha spiegato cosa serviva: così è arrivata la donazione” racconta la Pitonessa. Un bonifico da un milione di euro destinato alla Fondazione Santa Maria Nuova per i reparti di tre ospedali fiorentini. Un bel gesto di un imprenditore che in Russia ha costruito la sua fortuna grazie all’attività di venture cap ital, diventando uno dei miliardari più influenti al mondo. Intervistato da Bloomberg r iguardo a un suo amico anti-Putin morto in circostanze sospette ha detto: “Non so cosa sia successo, non mi sono fatto un’opinione a riguardo”. Santanché però assicura: “Leonid è un amico di famiglia e non lo ha certo fatto per il consenso politico. Poi ad averne di aiuti così, mi sarebbe piaciuto vedere anche quelli europei”.