Il Fatto Quotidiano

Indagini del Nas sui decessi e sull’intervento della Asl

I 26 decessi di Grugliasco e l’oasi Garessio

- » ELISA BENSO

Tamponi

mai arrivati, protezioni assenti e morti sospette. I Nas hanno avviato a Torino e provincia una decina di attività d’indagine sulle Rsa. Fino a cinque-dieci blitz solo nel Torinese. La Procura di Torino ha aperto una prima inchiesta sulla San Giuseppe di Grugliasco, dove i morti sono 26. Gli inquirenti dovranno accertare se le suore avvisarono tempestiva­mente la Asl, segnalando la gravità del contagio. La Asl To3 ribadisce di essersi attivata subito. Ma si valuterà anche la sua posizione. Un contagio che ha fatto morire 26 persone in pochi giorni è spiegabile, secondo i Nas, anche con l’assenza di misure di protezione per i sanitari. Si indaga dunque anche sotto questo profilo. E alcuni operatori socio sanitari hanno già sporto denuncia ai carabinier­i. Così Garessio, nel Cuneese, resta un’eccezione. Il sindaco ed ex ministro della Salute di Berlusconi, Ferruccio Fazio, è riuscito a contenere il contagio nella casa di riposo blindandol­a quando sono insorti i primi sintomi a un anziano e facendo tamponi a tutti, sanitari e pazienti. Dunque, gli anziani deceduti a Garessio sono il 6,2 per cento contro la media del 9,4 percento nelle Rsa del report dell’Iss del 30 marzo. Ma può dipendere anche dai tamponi, che in molte Rsa non sono arrivati. Solo oggi partono i contolli.

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Credit Carabinier­i Il Nas indaga sulle case di riposo

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