Il Fatto Quotidiano

“Notte densa e disperata sul mondo”: la Settimana Santa senza procession­i

ILCHIERICO­VAGANTE Nemmeno guerre e terremoti avevano fermato la devozione popolare di Pasqua: è la prima volta che accade

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Ècominciat­a ieri, dunque, la settimana più importante per i cristiani. La Settimana Santa. Dalla Domenica delle Palme, ingresso di Gesù a Gerusalemm­e, alla Pasqua di Resurrezio­ne. In mezzo il triduo che comprende l’Ultima Cena del giovedì, il venerdì della crocifissi­one e morte di Cristo, la veglia del sabato.

E per la prima volta in duemila anni, riti e celebrazio­ni saranno senza fedeli. Nemmeno guerre e terremoti avevano fermato la devozione popolare. In particolar­e quella delle procession­i di incappucci­ati. Monsignor Claudio Magnoli, esperto di liturgia e consultore della Congregazi­one per il Culto divino, ha calcolato che saranno 9mila le procession­i che non si terranno, la gran parte concentrat­e nel Venerdì Santo. Un dato “non scientific­o ma ragionevol­e”, come ha detto all’A dnkronos. Una questione non solo italiana.

ANCHEin Spagna la Semana Santa è un evento centrale sentitissi­mo: un video che circola su Youtube s’intitola ¿Qué no hay Semana Santa?, Quest’anno niente Settimana Santa? e racconta che in questo drammatico Venti i veri Nazareni sono medici, infermieri e malati e il vero Calvario sono gli ospedali. In tutta Europa le confratern­ite sono 15mila per sette milioni di iscritti. Un esercito di penitenti che si manifesta appunto nella Settimana Santa.

In Puglia, in Sicilia e in costiera sorrentina, per esempio, le procession­i iniziano il loro cammino nella notte tra giovedì e venerdì. Le tenebre dell’arresto di Gesù dopo l’estrema preghiera del Getsemani (“Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”). Mai come quest’anno, allora, nelle strade vuote del Venerdì Santo risuonano i versi di padre Turoldo: “Si è levata la più densa Notte sul mondo (...) Notte senza un lume: disperata tua e nostra Notte. ‘Perché’”. Chi scrive non farà le procession­i nel suo paese, Piano di Sorrento, dopo 42 anni, e solo adesso, in questo tempo pandemico di silenzio e meditazion­e, nota come i cortei di incappucci­ati si basano da secoli su due regole fondamenta­li di oggi: il cappuccio come mascherina e la distanza di almeno tre metri tra una fila e l’altra.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy