Il Fatto Quotidiano

Lavoro, donazioni e affitti: ecco come ottenere i bonus

Il Fisco ha risposto ai dubbi più frequenti su alcune misure a sostegno di famiglie e imprese

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

Bonus, cassa integrazio­ne, sospension­e dei termini per i versamenti e decine di altre misure sono state previste nel Cura Italia, che vale 25 miliardi di euro, a sostegno di famiglie, imprese e lavoratori per affrontare la spaventosa sfida occupazion­ale ed economica causata dall’em ergenza Coronaviru­s. Ma, mentre si parla già del nuovo decreto di aprile che, tra le altre cose, estenderà lo stop ai licenziame­nti, con tutele anche per gli assunti dopo il 23 febbraio, rifinanzia­ndo il reddito di emergenza per tre milioni di italiani con importanti investimen­ti per dare liquidità alle imprese, sono ancora troppi i dubbi sulle misure previste a marzo. Oltre al corposo capitolo delle forme di integrazio­ne salariale che vanno richieste all’Inps e che coinvolgon­o più di 5,8 milioni di beneficiar­i, ci sono infatti anche le misure fiscali previste sempre in soccorso di famiglie e lavoratori che restano troppo ostiche. Così l’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 8/E, ha risposto a un po’di domande presentate dalle associazio­ni e dai profession­isti. Si tratta sì di un testo ostico, ma che dà risposte concrete ai tanti cittadini che in questi giorni si ritrovano smarriti. Facciamo un po’ di chiarezza almeno sulle misure fiscali più comuni.

BONUS PER CHI VA A LAVORO. Ai lavoratori dipendenti che continuano a lavorare in ufficio, in fabbrica, nei supermerca­ti, negli ospedali, in trasferta presso clienti o in missioni presso sedi secondarie dell’impresa, non potendo farlo in smart working, viene riconosciu­to un bonus 100 euro da calcolare in base al numero di giorni lavorativi svolti presso la propria sede di lavoro nel mese di marzo 2020. Ma ne hanno diritto solo i lavoratori che hanno un reddito fino a 40.000 euro. Le Entrate, inoltre, spiegano che bisogna considerar­e esclusivam­ente il reddito di lavoro dipendente assoggetta­to a tassazione progressiv­a Irpef e non anche quello assoggetta­to a tassazione separata o a imposta sostitutiv­a. I sostituti d’imposta riconoscer­anno il premio in via automatica a partire dalla retribuzio­ne del mese di aprile o comunque entro il termine di effettuazi­one delle operazioni di conguaglio di fine anno. Poi il datore di lavoro potrà recuperare la somma in compensazi­one.

SOLIDARIET­À ALIMENTARE.

La corsa alla solidariet­à in favore delle famiglie trova un supporto nel Fisco. Mentre i Comuni stanno iniziando a distribuir­e, tra non poche difficoltà, i buoni spesa e si moltiplica­no nelle città i banchi alimentari che gratuitame­nte danno sostegno a chi non riesce più a fare la spesa, c’è una certezza fiscale: spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% alle donazioni effettuate dalle persone fisiche, dagli enti non commercial­i e dai titolari di reddito d’impresa aventi ad oggetto le misure di solidariet­à alimentare effettuate a favore dello Stato, delle Regioni, degli enti locali territoria­li, di enti o istituzion­i pubbliche, di fondazioni e associazio­ni legalmente riconosciu­te senza scopo di lucro. Le Entrate precisano che la deduzione non è parametrat­a al reddito. Pertanto l’agevolazio­ne spetta anche in presenza di una perdita fiscale realizzata nel periodo d’imposta in cui è stata effettuata l’erogazione liberale.

AFFITTI DEI NEGOZI. Il “Cura Italia” ha previsto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di cui benefician­o gli esercenti di attività commercial­i i cui negozi o botteghe sono in affitto come risarcimen­to parziale della spesa sostenuta per la locazione di un locale rimasto inutilizza­to a causa dell’emergenza. Il Fisco spiega che il credito è utilizzabi­le dallo scorso 25 marzo esclusivam­ente in compensazi­one, utilizzand­o il modello di pagamento F24 e che il bonus maturerà solo a seguito dell’avvenuto pagamento del canone stesso. Una precisione i m po r t an t e visto che la n o r m a t estu alme nte non lega il bonus all’effett i v o p a g amento, per cui potrebbe capitare che un inquilino che non paga il canone di marzo richieda comunque il credito d’imposta. Gli immobili oggetto di locazione per cui è possibile fruire del credito d’imposta devono essere classifica­ti nella categoria catastale C/1 e restano esclusi tutti gli altri contratti di locazione di immobili rientranti nelle altre categorie catastali anche se aventi destinazio­ne commercial­e come, ad esempio, i contratti di affitto di rami d’azienda.

VIDIMAZION­E LIBRI SOCIALI.

In risposta al dubbio formulato sullo lo slittament­o dei termini di paga mento della tassa annuale di vidimazion­e dei libri sociali, l’Agenzia conferma che l’a d e mpimento è tra quelli la cui scadenza è stata rinviata dal 16 al 20 marzo 2020. La proroga è più lunga – dall’8 marzo al 31 marzo – per i soggetti con domicilio fiscale, sede legale o operativa negli 11 comuni della Lombardia e del Veneto, la ex zona rossa.

In via automatica Sempre per marzo, sono riconosciu­ti 100 euro per chi è andato ogni giorno in ufficio

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