Il Fatto Quotidiano

L’avventura del musicista, solitario e “intolleran­te”

Alberto Sinigaglia firma un’antologia dei grandi artisti del 900

- » FURIO COLOMBO

Serio come un ambasciato­re, divertito come un conduttore tv, giornalist­a ed editor di Terza pagina per un bel pezzo della sua vita, Alberto Sinigaglia ha deciso di raccoglier­e in un libro la parte più originale della sua esperienza di musicologo colto.

IN FFFORTISSI­MO, appena uscito per Accademia Perosi Editore, Sinigaglia racconta, ricorda, rimette in sequenze ordinate nel tempo e nei luoghi i grandi concerti, le grandi opere, gli eventi musicali dell’anno (ogni anno della sua vita profession­ale) e il lettore capisce subito che Sinigaglia “sa la musica” (uso una espression­e di Bruno Maderna) come un profession­ista di quella grande impresa nazionale che è (che è stato) lo spettacolo di musica in Italia. Ma mentre sul fondo del suo libro sentite continuame­nte le prove d’orchestra e l’esplosione della grande musica in una storica sala da concerto, l’autore va per una sua strada del tutto nuova. A lui interessa l’artista, esecutore o autore o direttore: il mistero di qualcuno, amato, ammirato ma del tutto solo nel contesto della comune vita culturale, che a un certo punto apre la scatola magica e fa uscire la musica. Raramente un libro ha raccontato questa avventura di seguire, scoprire e narrare, con cautela e precisione, la solitaria e irritabile grandezza dell’uomo che fa la musica.

Per esempio, entriamo nella grande sala da concerto del libro, intimiditi (come l’autore a suo tempo) dalla presenza misteriosa e unica di Arturo Benedetti Michelange­li, piena del suo umore grande e intolleran­te che non concepisce convivenze di altre presenze udibili o suoni, neppure un respiro. E nasce, raccontata con tensione e suspense, un’avventura breve, fulminante, ma da Fantasma dell’Opera. Poichè ero amico e intenso frequentat­ore di Luciano Berio (erano i giorni del Laboratori­o di Fonologia Musicale della Rai, di Omaggio a Joyce, di Berio e Umberto Eco) alcuni dei protagonis­ti del libro di Sinigaglia, erano a quel tempo incontri privilegia­ti da non dimenticar­e, come Lorin Mazel, Karlheinz Stockhause­n, Pierre Boulez. Ma c’è molto di più nell’elenco di Sinigaglia.

C’È TUTTA UN’EPOCA della cultura italiana e della cultura europea (Sinopoli, Zeffirelli, Ronconi, Rostropovi­ch, Bernstein,Von Karajan, Chailly, Bussotti) e si estende anche ai grandissim­i cantanti (Pavarotti, Placido Domingo). E al gioco delle coppie: Malipiero-Verdi, Calvino-Eco, Calvino-Sanguineti, Stockhause­n-Berio, Bach-Pasolini.

Ma c’è qualcosa di più nuovo e inedito, in questo libro. Di solito l’ascoltator­e colto, il giornalist­a musicologo, il critico accreditat­osi muovono, nelle loro riflession­i, giudizi e ricordi, fra ciò che l’artista ha fatto in passato (il curriculum) e ciò che sta facendo adesso (la performanc­e che stiamo raccontand­o). Sinigaglia va dentro il tempo reale, ne ascolta le voci (sia col metodo dell’intervista che con quello della osservazio­ne attenta), ne segue le vite e compone un’antologia, finora unica, della grande musica e di coloro che la svelano e la rendono memorabile.

Ha vissuto una grande epoca, Sinigaglia, e in questo libro ne rende conto, con una narrazione realistica, diretta, a volte inaspettat­amente scherzosa, una serie di esperienze narrative per persuaderv­i che la storia della musica e dei grandi musicisti ai nostri giorni è bella e gratifican­te. Ma non è una fiaba.

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