Il Fatto Quotidiano

Tutti promossi, poi recuperi alla ripresa

Il decreto tenta di colmare il divario digitale del Paese: non tutti gli studenti hanno avuto un “equo accesso” alla didattica a distanza. Due le ipotesi

- » VIRGINIA DELLA SALA

■La difficoltà di accesso a Internet evita le bocciature. Salta la prova di terza media, per le superiori dipende dal ritorno in istituto: se per il 18 maggio è ancora tutto chiuso, studenti “video-interrogat­i”

La r at io del decreto Scuola è questa: il divario digitale in Italia e la consapevol­ezza che non tutti gli studenti possano aver avuto equo accesso alla didattica a distanza in questi mesi (insieme alla necessità di non far perdere l’anno scolastico) faranno in modo che nessuno venga bocciato. Non quest’anno. Il testo portato ieri in Consiglio dei ministri dalla ministra dell’I s tr u z i on e , Lucia Azzolina, da un lato dà valore legale alla didattica svolta finora, dall’altro scioglie diversi nodi fondamenta­li per le famiglie e gli studenti. E prevede due diversi approcci a seconda che si torni in classe o meno il 18 maggio, i cui dettagli sar a n n o c omunque scanditi da suc cess ive ordinanze.

SI PARTE dalla prima ipotesi. Se non si dovesse tornare tra i banchi, gli scrutini e le pagelle avverranno “a distanza” e a giugno gli studenti avranno comunque i voti assegnati loro dal consiglio di classe. Insufficie­nze, anche tali da decretare la bocciatura in tempi normali, saranno sanate nella fase di integrazio­ne e recupero degli apprendime­nti che sarà avviata “a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”. Anche eventuali crediti scolastici andranno recuperati nell’anno successivo. Una integrazio­ne, si specifica, che dovrà tenere conto “delle necessità degli alunni delle classi prime e intermedie di tutti i cicli di istruzione” e che viene prevista proprio per colmare il potenziale divario causato dalla didattica a distanza.

E se l’esame di terza media viene di fatto sospeso (ci sarà la valutazion­e finale da parte del consiglio di classe che terrà conto di un elaborato degli studenti), per la maturità, invece, è prevista anche la valutazion­e “telematica” con l’eliminazio­ne delle prove scritte e la sostituzio­ne con un unico colloquio “art ic ol an do ne ( sempre con apposita ordinanza successiva, ndr) contenuti, modalità anche telematich­e e punteggio per garantire la completezz­a e la congruità della valutazion­e”.

Il secondo scenario, invece, prevede che l’attività didattica riprenda entro il 18 maggio e che sia consentito fare gli esami “in presenza”. Anche in questo caso andranno stabiliti i requisiti di ammissione alla classe successiva (ma si terrà sempre conto del recupero a settembre, quindi non ci sarà molta differenza), all’esame di terza media sarà eliminata una o più prove mentre la maturità si svolgerà con soli commissari interni (per privilegia­re la conoscenza della storia dell’alunno) e con il solo presidente della commission­e come esterno. Ci sarà la prova di italiano, la seconda prova potrebbe essere sostituita con “una prova predispost­a dalla singola commission­e di esame” che sia “aderente alle attività didattiche effettivam­ente svolte nel corso dell’anno scolastico sulle specifiche discipline di indirizzo e sulla base di criteri del Ministero dell’istruzione che ne assicurino uniformità”. Quanto imparato nei percorsi per le cosiddette “competenze trasversal­i” e l’orientamen­to sarà poi parte del colloquio.

La soluzione

Le insufficie­nze da bocciature sanate con l’integrazio­ne dal 1° settembre

IN ENTRAMBI gli scenari, comunque, tutti gli studenti saranno ammessi all’esame di Stato o di fatto promossi all’anno successivo. All’atto pratico, la scuola potrà cominciare prima (salvo intese in Conferenza Stato-Regioni) e per i docenti restano valide le graduatori­e di istituto vigenti. I libri di testo adottati quest’anno lo saranno il prossimo e restano sospesi i viaggi d’istruzione, iniziative di scambio o gemellaggi­o, visite guidate e le uscite didattiche. Sulle misure previste, il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione avrà - in questo periodo di emergenza - sette giorni per dare i propri pareri e se in autunno dovessero esserci ancora pericoli per il Covid, si pensa a come ridurre il numero di alunni per classe per assicurare un maggiore distanziam­ento tra gli studenti.

Una parte del testo riguarda poi i concorsi e i tirocini. La ministra potrà bandire i concorsi ma lo svolgiment­o delle procedure è sospeso per 60 giorni. Se si protrarrà l’emergenza, poi, il ministro dell’Università potrà prevedere che tirocini e abilitazio­ni alle profession­i di odontoiatr­a, farmacista, veterinari­o, tecnologo alimentare, dottore commercial­ista ed esperto contabile, nonché delle prove per l’abilitazio­ne all’esercizio della revisione legale, possano svolgersi a distanza. Valido anche il semestre di tirocinio profession­ale per i praticanti che, dopo la sospension­e dell’attività giudiziari­a, non abbia assistito al numero minimo di udienze previste.

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