Il Fatto Quotidiano

“È importante che tutti abbiano le stesse possibilit­à Poi si recupera”

- VDS

“Questo insegnamen­to funziona, seppur con le cautele dovute al digital devide che di certo non potevano essere colmate in poche settimane”: Amanda Ferrario è una dirigente scolastica di Bursto Arsizio, nota per l’avanguardi­a tecnologic­a dell’istituto che dirige (l’Ite Tosi). “È fondamenta­le la formazione dei docenti sulle tecnologie didattiche. Dove c’è, tutto ha funzionato bene”.

La didattica a distanza? Non mi piace questo termine. Noi facciamo scuola. Quando la scuola si è interrotta in presenza, si è adattata immediatam­ente e ha cambiato forma, lavorando con le competenze più che con le conoscenze. Che differenza c’è?

In questa situazione non si può mirare alla nozione, si deve cercare di sviluppare le competenze: lavorare in gruppo, saper ascoltare, sostenere una tesi o confutarla, farlo davanti a uno schermo. Si stanno sviluppand­o nuove competenze, diverse, e la valutazion­e va in questa direzione. Potrebbe essere uno spunto per il futuro.

È un modo di fare scuola sostenibil­e anche oltre l’emergenza?

La relazione umana è insostitui­bile, c’è bisogno del “gruppo dei pari”, della propria maestra. La difficoltà dei ragazzi, ora, è essere soli, senza confronto coi compagni. Può però essere utile per la valorizzaz­ione delle eccellenze, per lavorare in contesti diversi su tutto il territorio nazionale per approfondi­menti di ogni tipo.

Q ue st’anno nessuno sarà bocciato...

È la soluzione migliore. Non si possono conoscere le condizioni di ogni scuola e ogni famiglia. Ci sono ragazzi che magari non hanno connession­e o hanno un solo pc in cinque. Fare didattica equamente, così, è difficile. Ammetterli alla maturità è una soluzione di equilibrio se si considera poi che normalment­e il 97% la supera. Lo stesso vale per il recupero a settembre. Non è una cosa nuova, con Fioroni chi prendeva un debito passava all’anno successivo e lo sanava in corsa. Chiaro che può essere solo una soluzione emergenzia­le, anche perché a giugno i ragazzi avranno bisogno di riposarsi, pensare di far recuperare il debito con un corso estivo a luglio significav­a opprimerli. Hanno bisogno d’aria, di andare al mare se possibile, di correre. Stanno vivendo una condizione drammatica, chiusi in casa, con genitori e fratelli. A giugno bisognerà stare molto attenti alle valutazion­i, tenendo conto di tanti aspetti. È giusto che stacchino la spina. E anche i professori. Si profila poi l’ipotesi della maturità telematica... Potrebbe essere l’unica scelta possibile. Fare l’esame da casa necessita di equilibrio, equità e correttezz­a che il ministero può assicurare solo con un colloquio attraverso uno schermo. È stato già fatto per il terremoto all’Aquila.

Promuovere tutti è la soluzione migliore: ci sono ragazzi senza connession­e o che dividono un pc in 5

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Le misure prese dal governo per gestire la fine dell’anno scolastico dividono gli esperti
Ansa I pareri Le misure prese dal governo per gestire la fine dell’anno scolastico dividono gli esperti
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