“Inutile parlare del Mes Servono i coronabond o la Ue finirà di esistere”
Fabio Massimo Castaldo Il vicepresidente dell’Europarlamento (M5S): “Il Fondo salva-Stati light non esiste”
La partita è entrata nel vivo e la posta in palio è altissima: “Questa crisi può rivelarsi fatale per l’Unione europea, se l’Europa non capirà di dover agire da comunità solidale si rischia la frammentazione politica e la vittoria delle estreme destre in molti Paesi”. Il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, eurodeputato del M5S, indica il baratro ma vede anche barlumi di luce: “Una parte significativa dell’opinione pubblica in Germania e Olanda comincia a capire che la linea dura dei loro governi è sbagliata, e anche i partiti tedeschi sono spaccati, compresa la Cdu di Angela Merkel”.
Cosa succederà nell’E urogruppo?
Per ora è tutto un circolare di proposte e bozze. Purtroppo i Paesi del Nord mostrano di non voler uscire da certe logiche.
Angela Merkel è tornata a difendere il Mes, il fondo salva-Stati. Invece il Partito socialista europeo, ha chiesto di farvi ricorso, ma senza condizionalità. Può essere un punto di caduta anche per il M5S?
Stiamo ancora aspettando che qualcuno ci spieghi come utilizzare il Fondo salva-Stati senza condizionalità.
Se ci fosse la volontà politica...
È un dibattito sterile. Il Mes è uno strumento pensato per crisi di carattere diverso da quella attuale, cioè asimmetriche, ed è costruito sulle condizionalità. Per eliminarle bisognerebbe modificarne il Trattato, con il consenso di tutti gli Stati contraenti. E poi sarebbe necessaria la ratifica dei rispettivi Parlamenti. Anche Giuseppe Conte ha chiesto un Mes senza condizionalità.
No, il premier, a cui siamo totalmente allineati, ha posto il nostro stesso tema: ossia ha chiesto che gli mostrassero come farvi ricorso senza condizionalità.
La Commissione europea ha lanciato il Sure, il piano contro la disoccupazione da 100 miliardi. Ma voi del M5S siete rimasti molto freddi.
È un mezzo passo avanti. Quelli del Sure non sono sussidi ma prestiti, soggetti anch’essi a delle condizioni scritte in un accordo tra lo Stato che li chiede e il fondo. E dopo la loro erogazione la commissione può chiedere ulteriori garanzie allo Stato che li ha ottenuti.
Voi 5 Stelle vi siete pentiti di aver votato a larga maggioranza (10 su 14 eletti) Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea?
Non abbiamo votato una persona ma un programma, con punti qualificanti come la lotta contro la disoccupazione, il salario minimo e il new green d ea l , per avere una svolta “verde” in Europa.
Ma che giudizio date dell’operato della Von der Leyen? Finora, per parafrasare un motto inglese, ha fatto troppo poco e troppo tardi. Di fronte a una crisi come quella attuale ci aspettiamo molto più coraggio. La presidente deve scegliere tra l’essere ricordata come una grande leader europea o come un personaggio popolare solo in Germania.
Voi cosa chiedete?
Per noi il primo strumento devono essere i coronabond o comunque li si voglia chiamare. Devono essere emessi dalla Banca europea per gli investimenti, la Bei, e acquistati innanzitutto dalla Bce, la Banca centrale europea. Ciò garantirebbe accesso a risorse molto superiori a quelle ottenibili tramite il tanto citato Mes.
Il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni e quello per il mercato interno, il francese Thierry Breton, propongono un fondo europeo per emettere obbligazioni a lungo termine.
È una strada che va di certo esplorata, questa proposta va nella direzione giusta.
La Francia invoca il fondo di solidarietà “sennò non daremo l’assenso al pacchetto globale dell’Eurogruppo”. L’idea di un fondo può essere valida, ma il tema è come finanziarlo. E comunque il punto è non rendere obbligatorio il ricorso al Mes.
I falchi del Nord non mollano per ragioni di consenso interno?
Sì, è il motivo principale. Parte della Cdu tedesca teme di cedere terreno all’e st r em a destra, mentre in Olanda c’è un’evidente rivalità tra il premier Rutte e il suo ministro dell’Economia, a colpi di inasprimento sulla linea dell’austerità. Ma sento diversi eurodeputati, soprattutto tedeschi, preoccupati. Sanno che la Ue si gioca la sua esistenza. Ora è tempo che si facciano sentire.
Finora Ursula von der Leyen ha fatto troppo poco e troppo tardi. Il Sure è un mezzo passo avanti: prevede prestiti con condizioni
La proposta di Gentiloni e Breton di un fondo comune che emetta obbligazioni a lungo termine va nella giusta direzione: anche nei Paesi del Nord c’è chi è d’accordo