Il Fatto Quotidiano

“Inutile parlare del Mes Servono i coronabond o la Ue finirà di esistere”

Fabio Massimo Castaldo Il vicepresid­ente dell’Europarlam­ento (M5S): “Il Fondo salva-Stati light non esiste”

- » LUCA DE CAROLIS

La partita è entrata nel vivo e la posta in palio è altissima: “Questa crisi può rivelarsi fatale per l’Unione europea, se l’Europa non capirà di dover agire da comunità solidale si rischia la frammentaz­ione politica e la vittoria delle estreme destre in molti Paesi”. Il vicepresid­ente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, eurodeputa­to del M5S, indica il baratro ma vede anche barlumi di luce: “Una parte significat­iva dell’opinione pubblica in Germania e Olanda comincia a capire che la linea dura dei loro governi è sbagliata, e anche i partiti tedeschi sono spaccati, compresa la Cdu di Angela Merkel”.

Cosa succederà nell’E urogruppo?

Per ora è tutto un circolare di proposte e bozze. Purtroppo i Paesi del Nord mostrano di non voler uscire da certe logiche.

Angela Merkel è tornata a difendere il Mes, il fondo salva-Stati. Invece il Partito socialista europeo, ha chiesto di farvi ricorso, ma senza condiziona­lità. Può essere un punto di caduta anche per il M5S?

Stiamo ancora aspettando che qualcuno ci spieghi come utilizzare il Fondo salva-Stati senza condiziona­lità.

Se ci fosse la volontà politica...

È un dibattito sterile. Il Mes è uno strumento pensato per crisi di carattere diverso da quella attuale, cioè asimmetric­he, ed è costruito sulle condiziona­lità. Per eliminarle bisognereb­be modificarn­e il Trattato, con il consenso di tutti gli Stati contraenti. E poi sarebbe necessaria la ratifica dei rispettivi Parlamenti. Anche Giuseppe Conte ha chiesto un Mes senza condiziona­lità.

No, il premier, a cui siamo totalmente allineati, ha posto il nostro stesso tema: ossia ha chiesto che gli mostrasser­o come farvi ricorso senza condiziona­lità.

La Commission­e europea ha lanciato il Sure, il piano contro la disoccupaz­ione da 100 miliardi. Ma voi del M5S siete rimasti molto freddi.

È un mezzo passo avanti. Quelli del Sure non sono sussidi ma prestiti, soggetti anch’essi a delle condizioni scritte in un accordo tra lo Stato che li chiede e il fondo. E dopo la loro erogazione la commission­e può chiedere ulteriori garanzie allo Stato che li ha ottenuti.

Voi 5 Stelle vi siete pentiti di aver votato a larga maggioranz­a (10 su 14 eletti) Ursula von der Leyen come presidente della Commission­e europea?

Non abbiamo votato una persona ma un programma, con punti qualifican­ti come la lotta contro la disoccupaz­ione, il salario minimo e il new green d ea l , per avere una svolta “verde” in Europa.

Ma che giudizio date dell’operato della Von der Leyen? Finora, per parafrasar­e un motto inglese, ha fatto troppo poco e troppo tardi. Di fronte a una crisi come quella attuale ci aspettiamo molto più coraggio. La presidente deve scegliere tra l’essere ricordata come una grande leader europea o come un personaggi­o popolare solo in Germania.

Voi cosa chiedete?

Per noi il primo strumento devono essere i coronabond o comunque li si voglia chiamare. Devono essere emessi dalla Banca europea per gli investimen­ti, la Bei, e acquistati innanzitut­to dalla Bce, la Banca centrale europea. Ciò garantireb­be accesso a risorse molto superiori a quelle ottenibili tramite il tanto citato Mes.

Il Commissari­o europeo per l’economia Paolo Gentiloni e quello per il mercato interno, il francese Thierry Breton, propongono un fondo europeo per emettere obbligazio­ni a lungo termine.

È una strada che va di certo esplorata, questa proposta va nella direzione giusta.

La Francia invoca il fondo di solidariet­à “sennò non daremo l’assenso al pacchetto globale dell’Eurogruppo”. L’idea di un fondo può essere valida, ma il tema è come finanziarl­o. E comunque il punto è non rendere obbligator­io il ricorso al Mes.

I falchi del Nord non mollano per ragioni di consenso interno?

Sì, è il motivo principale. Parte della Cdu tedesca teme di cedere terreno all’e st r em a destra, mentre in Olanda c’è un’evidente rivalità tra il premier Rutte e il suo ministro dell’Economia, a colpi di inasprimen­to sulla linea dell’austerità. Ma sento diversi eurodeputa­ti, soprattutt­o tedeschi, preoccupat­i. Sanno che la Ue si gioca la sua esistenza. Ora è tempo che si facciano sentire.

Finora Ursula von der Leyen ha fatto troppo poco e troppo tardi. Il Sure è un mezzo passo avanti: prevede prestiti con condizioni

La proposta di Gentiloni e Breton di un fondo comune che emetta obbligazio­ni a lungo termine va nella giusta direzione: anche nei Paesi del Nord c’è chi è d’accordo

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LaPresse 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo è vicepresid­ente del Parlamento europeo
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