Dalla Prima
Ma
anche perché ciascuno è consigliato da scienziati che seguono ricette opposte. Il che rende sommamente ridicole tutte le task forceanti-fake news, da quella della Rai a quella messa su dal sottosegretario all’Editoria Andrea Martella contro le bufale sul coronavirus (comicamente solo quelle del web e dei social, forse per evitare la serrata generale di tv e giornaloni). Fontana percula poi i “populisti” Trump e Johnson, che se lo meritano ampiamente. Ma quando scrive che “Germania e Francia non hanno pensato per molti giorni che il virus fosse prima un ‘affare cinese’ e poi prevalentemente italiano” potrebbe ricordare che Macron e Merkel, a dir poco ritardatari sul Covid-19, sono fra i pochissimi governanti europei “competenti” per definizione, nati e cresciuti nel vecchio establishment a cui tutti si sono sempre scappellati. E quando rammenta che alla fine “anche i governi più scettici sono stati costretti a prendere misure identiche alle nostre” sta parlando delle misure di Conte, che si definì “avvocato del popolo” e si vantò del suo “populismo” (sia pure nella forma temperata, educata e – diciamolo pure – “competente” che ora molti gli riconoscono).
Se poi uno va a vedere cosa dicevano ieri e cosa dicono oggi i“competenti”– anche del Corriere, da Monti a Fu(r)bini, da Giavazzi ad Alesina agli altri occhiuti gendarmi delle regole Ue – su austerità, rigore, Patto di stabilità, debito, deficit e potestà o meno della Bce di stampare euro, potrebbe financo dedurne che i veri competenti fossero Grillo, Di Maio, Di Battista, Fassina, Bagnai e chiunque abbia sentito parlare di Krugman e Stiglitz, ai quali tutti oggi danno ragione. Invece la Confindustria che, tanto per cambiare, dà lezioni al governo sulla ripartenza, dovrebbe tacere, visto che s’è opposta fino all’ultimo al lockdown dell’Italia e addirittura della Val Seriana che già aveva 9mila contagiati quando il presidente degli industriali lombardi delirava su Radio1 di “abbassare i toni e far capire all’opinione pubblica che la situazione si sta normalizzando”. E chi ora invoca helicopter money, versamenti sui conti correnti di tutti, redditi di sussistenza, mega-investimenti nello Stato sociale e nella sanità pubblica cosa sarebbe, un “competente”? I competenti erano quanti lo dicevano prima, purtroppo inascoltati dai troppi incompetenti travestiti da competenti che tagliavano posti letto, compravano F-35, imponevano follie come il Tav Torino-Lione e non volevano saperne neppure del Reddito di cittadinanza (ora benedetto da quasi tutti). Quindi chi vuole una vera “normalità” faccia la cortesia: o continua a dire quel che diceva prima, anche se non va più di moda; o, se ribalta le sue idee di 180 gradi, ammette di essersi sbagliato fino all’altroieri e chiede scusa, o almeno si leva dalla faccia quell’arietta da so-tutto-io che non si confà a chi non ne ha mai azzeccata una. Se nel mondo d.C. (dopo Covid) cambierà tutto, l’autocritica sarà richiesta a tutti, ma un po’ meno ai “populisti” che agli anti. I giochini del tipo “i competenti sono i miei amici e gli incompetenti tutti gli altri” non attaccano più.