Rincari del 4.100% alle Asl sui dispositivi: indagato il genero dell’ex assessore
▶UNASORTADI STAFFETTA familiare. A dieci anni dalle indagini, nel marzo scorso, Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità in Puglia, è stato assolto per prescrizione. Per l'accusa gestiva “una rete in grado di controllare forniture e gare di appalto" che finivano a imprese collegate con la politica e potevano controllare pacchetti di voti da dirottare verso Tedesco”. Ieri è stato invece indagato (in un’inchiesta che non ha nulla a che vedere con Tedesco) suo genero, Elio Rubino. Il procuratore aggiunto di Bari, Roberto Rossi, ha disposto un sequestro preventivo per circa 1 milione di euro a tre società che in queste settimane hanno venduto mascherine agli ospedali pugliesi. Mascherine sanitarie FFP3 del valore di 36 centesimi che, secondo l'accusa, venivano rivendute agli ospedali pugliesi fino a 20 euro ciascuna. Reato ipotizzato: manovre speculative sulle merci. La Guardia di Finanza ha accertato rincari fino al 4.100%. Rincari accettati dalla Asl di Bari “per evitare il crollo del sistema”, ha spiegato alla Procura (in collegamento Skype) il direttore generale Antonio Sanguedolce. Che ha aggiunto: “Siamo davanti a un problema enorme. Ogni giorno non sappiamo come andare avanti. Stiamo per arrivare a zero, praticamente si ferma tutto, il 118, gli ospedali, sarebbe una tragedia”. Le società coinvolte sono la Aesse Hospital Srl di Bari dell’imprenditore Elio Rubino, 3MC Spa e Penta Srl di Capurso dei fratelli Gaetano e Vito Davide Patrizio Canosino, entrambi indagati. Per l'accusa la 3MC avrebbe importato dalla Cina, a ottobre 2019, 127.200 mascherine FFP3 a 0,36 euro per poi rivenderle alla Penta, tra gennaio e marzo, tra i 6 e i 7 euro l'una. La Penta le ha rivendute a 12-14 euro alla Aesse Hospital che, infine, le ha cedute per 18-20 euro alle Asl pugliesi.