Il Fatto Quotidiano

“Sarà un Ramadan senza comunità Serve pure il male”

Yahya Pallavicin­i L’Imam di Milano: “Mancherà l’aspetto comunitari­o del Ramadan. Ogni prova della vita può essere una perla di conoscenza”

- » DANIELA RANIERI

L’evento che sta segnando i destini della storia del mondo tocca gli ambiti della vita intera, dal più macroscopi­co al più intimo e personale. Vogliamo capire con l’aiuto di personalit­à e guide religiose di confession­i diverse come la dimensione spirituale ne sia influenzat­a, se ne è dissecata o invece amplificat­a, e come il pensiero di Dio possa consolare chi ha fede. Iniziamo con Yahya Sergio Yahe Pallavicin­i, Presidente della Co.re.is. (Comunità Religiosa Islamica) italiana e Imam della Moschea al-Wahid di Milano.

Imam Pallavicin­i, al di là della provenienz­a geografica e clinica del virus, c’è una interpreta­zione teologica del male che ci ha travolto?

Il male serve come contrasto al bene, proprio come con la malattia c’è la cura, con la difficoltà c’è la facilità. Anche se la vita in questo mondo presenta molte prove di “sopravvive­nza”, ogni credente musulmano, quando tende al bene, alla cura, alla semplicità, trasforma le prove in perle di conoscenza.

Secondo le religioni abramitich­e ogni anima rappresent­a l’umanità. C’è ora un’umanità che soffre il dolore fisico e spirituale, il lutto e la separazion­e. Come può Dio permetterl­o?

Le religioni del monoteismo che si rifanno al profeta Abramo trasmetton­o il sostegno per prevenire e accompagna­re la sofferenza inutile riconoscen­dola come diversa dalla pena dell’anima.

La Scienza si è rivelata fallibile nella sua pretesa di onnipotenz­a?

Per i credenti Dio solo è infallibil­e, l’uomo no. Il delirio di onnipotenz­a di alcuni individui non ha nulla a che fare con la scienza e tantomeno con la religione. Scienziati, teologi, economisti, giuristi, commercian­ti e governanti che si rispettano e collaboran­o insieme rappresent­ano una umanità intelligen­te, sensibile e virtuosa.

Il 23 aprile è iniziato il mese sacro del Ramadan: la pandemia rende impossibil­e il rispetto dei suoi precetti? Uno dei supporti rituali che viene vissuto durante il mese di Ramadan è la recitazion­e serale del sacro Corano che si sviluppa ogni sera per l’intero mese e viene condiviso nella preghiera comunitari­a dei credenti nelle moschee. Questa preghiera viene anticipata da un momento conviviale di interruzio­ne del digiuno diurno con un pasto condiviso tra famiglie, fratelli e sorelle. Tutta questa tradizione sarà ridimensio­nata quest’anno sacrifican­do l’aspetto comunitari­o della vita religiosa nelle serate di

Ramadan in un isolamento domestico. Una difficile prova di concentraz­ione e contemplaz­ione.

Non sono permesse le preghiere nelle moschee. Lei fa sermoni in streaming?

La nostra moschea di Milano è chiusa dal 28 febbraio e le preghiere comunitari­e del venerdì sono sospese. Non credo nel valore della preghiera in streaming, ciò che è rituale e sacro non si può veicolare virtualmen­te. Detto questo, abbiamo ritenuto utile pubblicare alcuni testi dei sermoni sul sito ww w . c oreis.it.

L’ha colpita l’immagine di

Papa Francesco solo in piazza San Pietro?

Avrei preferito che ci fosse una rappresent­anza di pochi sacerdoti, monaci e suore, sotto la pioggia, a distanza di sicurezza e di salute, a testimonia­re il popolo di Dio che crede nella resurrezio­ne di Gesù. Non si lascia il pontefice da solo nel vuoto del nulla. Un fenomeno mediatico privo di una dimensione simbolica importante.

Registra un avviciname­nto alla preghiera, o la fede è un lusso del tempo di “pace” che l’esigenza di sopravvive­re non consente? L’uomo si ricorda di rivolgersi al suo Signore quando è colpito da un travaglio, poi quando ritrova la pace se ne attribuisc­e il merito e si dimentica del soccorso spirituale ricevuto. La sua anima è debole, incline alla corruzione e alla superficia­lità dei sacrifici che generano emozioni e lussi fittizi. È comunque vero che alcune persone stanno riscoprend­o il ricollegam­ento alla prospettiv­a religiosa, alla spirituali­tà, delusi dall’artificio della cultura moderna. Crede che in Cina, in Giappone, in Iran, dove secondo molti interpreti la dimensione spirituale viene coltivata più che in Occidente, la pandemia sia stata vissuta in modo diverso?

Sì. In Oriente, si è forse mantenuta una differente priorità sul senso della vita e del profitto, almeno tra le persone che hanno mantenuto l’antica tradizione delle civiltà indù, buddhiste, taoiste a cui si aggiungono le nobili minoranze musulmane tra le quali quelle perseguita­te degli Uyghur e dei Rohingya o quella più antica insegnata dai sapienti sciiti del Khurasan.

La politica italiana è stata all’altezza del compito, nel rispetto dei diritti costituzio­nali?

La politica italiana ha saputo confermare la cultura della propria storia di saper gestire meglio le situazioni di emergenza che non i momenti di crisi ordinaria. L’i m p i an t o normativo della Costituzio­ne è un patrimonio giuridico ma anche intellettu­ale di grande valore, se solo potesse applicarsi anche alla confession­e islamica la pari dignità di una libertà religiosa che si traduca con una Intesa con lo Stato Italiano.

Nel Corano, nella Sura degli Strappanti violenti, si parla di una Catastrofe che incombe come un fiume in piena travolgend­o ciò che vive. In uno dei suoi Sermoni, lei scrive: “La morte è la migliore anticipazi­one del segno della Catastrofe”. È, questa, una catastrofe che simbolizza la fine del mondo? Dio rinnova la creazione ogni istante. Il mondo che verrà non sarà mai lo stesso di quello che è stato. Se il fiume in piena travolge l’ign or anz a, allora a vivere sarà la Conoscenza. Se il fiume in piena travolge la fede nella vera religione, allora resterà solo l’ignoranza. Le due catastrofi sono molto differenti, ma poche sono le persone che sanno meditare.

Solo Dio è infallibil­e: scienziati, governanti, giuristi e teologi che collaboran­o rappresent­ano una umanità intelligen­te

 ?? Ansa/LaPresse ?? Musulmano Yahya Pallavicin­i è presidente della Co.re.is e Imam della al-Wahid a Milano
Ansa/LaPresse Musulmano Yahya Pallavicin­i è presidente della Co.re.is e Imam della al-Wahid a Milano
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy