Il Fatto Quotidiano

Morti sul lavoro, gli industrial­i vogliono lo scudo

“Anti-imprese” Confindust­ria contro la norma che equipara Covid a infortunio in servizio

- » ROBERTO ROTUNNO

Ripartita

un’altra buona parte delle imprese rimaste ferme nella fase uno, per gli industrial­i, specie del Nord, c’è un altro grande problema: mal sopportano che i contagi da Sars- Cov- 2 avvenuti in azienda siano considerat­i infortuni sul lavoro. In realtà dovrebbe essere scontato, ma evidenteme­nte così non è, al punto che il governo l’ha perfino chiarito nel decreto Cura Italia di marzo. L’eq uiparazion­e pone precisi doveri per l’imprendito­re, che rischia conseguenz­e penali in caso di violazione. Ecco perché sta crescendo un vasto fronte, dal Pd alla Lega, in soccorso degli industrial­i che vorrebbe uno scudo. L’ultimo a dolersene, due giorni fa, è stato il capo gli industrial­i bresciani ( già candidato alla guida di Confindust­ria) Giuseppe Pasini.

Per il presidente del gruppo Feralpi, che produce acciaio, la norma che riconosce le prestazion­i Inail anche a chi viene contagiato è addirittur­a “gravissima” e dettata da sentimenti “a n ti - i m pr esa”. Che ha di deplorevol­e? Prevede che chi contrae il coronaviru­s in servizio abbia diritto alla tutela tipica degli incidenti sul lavoro. Il direttore generale Inail Giuseppe Lucibello, parlando con i consulenti del lavoro, ha ricordato che “sono circa cento anni che in Italia i fenomeni epidemici e parassitar­i sono riportati nella fattispeci­e degli infortuni sul lavoro”. Quindi anche per questo virus il datore deve comunicare all’Inail la notizia del contagio. Ricevuta la segnalazio­ne, l’istituto verificher­à la correlazio­ne tra attività lavorativa e malattia e pagherà l’indennizzo. Per le profession­i ad alto rischio, come medici, infermieri e quelle con frequenti contatti personali, sarà più semplice dimostrare il nesso; le altre seguiranno l’iter classico.

IL 4 MAGGIO l’Inail contava già 37 mila denunce di infortunio, 127 dei quali con esito mortale. La maggioranz­a – oltre il 73% – è concentrat­a nella sanità, ma i dati degli altri settori non sono da sottovalut­are. La manifattur­a ha il 2,6%, che si traduce in diverse centinaia di casi. Quota peraltro raggiunta durante il lockdown, quindi con molti stabilimen­ti chiusi. I casi mortali provenient­i dalle industrie sono il 9,7%, logistica e commercio hanno l’8,3% dei decessi denunciati. Questo non vuol dire che il titolare dell’impresa passi automatica­mente dei guai.

L’Inail pagherà i lavoratori (o le famiglie) e si rivarrà sull'azienda solo in caso di condanna penale. I protocolli firmati dalla Confindust­ria e dai sindacati – che impongono distanze e dispositiv­i di protezione - sono da considerar­si alla stessa stregua degli obblighi indicati nel Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. La conseguenz­a è che chi non li applica alla lettera rischia l’arresto o l’ammenda. Se poi da questa negligenza dovesse scaturire la malattia del dipendente o la morte, a quel punto potrebbe scattare l’accusa di lesioni o omicidio colposo. Imprese e politica spingono per uno scu

Gli effetti L’imprendito­re rischia condanne o multe. L’Inail: “Da cent’anni le epidemie sono nella casistica”

do, che è già stato ventilato per i medici.

DOMANI L’INAIL interverrà di nuovo per chiarire questi aspetti. Ci vuole fantasia nel vedere in quella norma un “sentimento anti imprese": la circolare, infatti, ha specificat­o che i casi di Covid-19 contratto sul lavoro non costituira­nno un malus nel bilancio infortunis­tico, quindi non faranno lievitare i premi dovuti all’assicurazi­one. “Anche per questo – dice il responsabi­le Salute e Sicurezza della Fiom Pietro Locatelli – è una sciocchezz­a opporsi alla norma. Tra l’altro la denuncia si invia per via telematica e non ha nessun costo aggiuntivo per le aziende”.

 ??  ??
 ?? Ansa ?? Il nodoVa chiarito se i contagi sul posto di lavoro siano infortuni
Ansa Il nodoVa chiarito se i contagi sul posto di lavoro siano infortuni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy