Il Fatto Quotidiano

Il clima si salva con l’Europa e lo stop al Tav

CAMBIARE APPROCCIOP­er difendere il suolo basterebbe approvare la legge che ne impedisce il consumo La Torino-Lione oggi inquina (molto) e chissà se lo farà meno dal 2050. Bisogna investire meglio i fondi europei

- » LUCA MERCALLI

Jared Diamond, l’autore di Armi, acciaio e malattie, di Collassoe di Crisi, come altri scienziati e intellettu­ali, auspica che la lezione del coronaviru­s serva ad affrontare con convinzion­e i cambiament­i climatici. Per farlo occorre cooperazio­ne internazio­nale perché il problema è globale e avrà enormi costi per tutta l’u m an i tà . Serve anche coraggio politico, nel discernere e sostenere solo l’economia virtuosa e disincenti­vare quella ambientalm­ente perniciosa. Lo ha ribadito il Segretario Generale delle Nazioni Unite, l’ingegnere portoghese Antonio Guterres. Plaudo all’annuncio del governo italiano di aumentare al 110% lo sgravio fiscale per la riqualific­azione energetica degli edifici, per far ripartire l’edilizia “senza consumare nuovo suolo”. Ma qui si pone il problema della coerenza delle azioni, in Italia come in Europa. Per difendere veramente il suolo basterebbe approvare la legge che ne impedisce il consumo! Se si vuole davvero realizzare il Green Deal, raggiungen­do il 50% di taglio alle emissioni entro il 2030 e la neutralità climatica al 2050, la cura deve essere drastica e senza ambiguità. Siamo già in enorme ritardo rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, per stare sotto i due gradi a fine secolo. Quindi non ci possiamo permettere di annunciare diete utili alla salute ambientale a pranzo lasciando l’abbuffata a cena. La dieta si fa per tutto il giorno e tutti i giorni, altrimenti non si guarisce.

L’UNIONE propone dunque una buona dieta a pranzo ma non rinuncia alla grande abbuffata delle grandi opere cementizie tipo Tav Torino- Lione. Cinquantas­ette chilometri di doppio tunnel in Val di Susa che viene spacciato come opera utile all’ambiente senza fornire dati affidabili a riguardo. Le uniche stime, peraltro avanzate dal proponente, parlano di un’emissione certa in fase di cantiere dell’ordine di 10 milioni di tonnellate di CO2 pari alle emissioni annuali di quasi un milione e mezzo di italiani. Per scavare le due gallerie gemelle verranno estratti decine di milioni di tonnellate di detriti rocciosi che necessiter­anno di viaggi in camion e treni speciali, poi c’è l’energia per il funzioname­nto delle talpe, il cemento, l’acciaio, il rame e altre materie prime. Si dichiara che "il bilancio cumulativo (di CO2) risulta positivo a partire da 15 anni dall’entrata in esercizio del tunnel” e visto che ce ne vorranno una dozzina per terminarlo significhe­rebbe che i primi grammi di CO2 non emessi in atmosfera si misurerann­o - dopo la compensazi­one di quello prodotto dal cantiere - solo alle soglie del 2050, ammesso che la linea venga poi utilizzata come ipotizzato sulla carta. Basterebbe sfruttare al meglio la ferrovia esistente, e magari a quell’epoca avremo pure camion elettrici a batteria o a idrogeno, mentre il telelavoro con la crisi Covid ha già mostrato la sua superiorit­à rispetto al movimento delle persone. È quindi curioso come tra tanti progetti ambientali che l’Unione si appresta a sostenere, venga avallato anche questo che per ridurre (forse) le emissioni tra una trentina d’anni, le aumenta di certo nei primi 15! Con l’effetto che prima si intossica il paziente più di quanto lo sia già, con un sicuro aumento della temperatur­a corporea, illudendol­o che la cura per la febbre comincerà a fare effetto molti anni dopo. Ma non è meglio cambiare medicina subito? Ovvero investire i preziosi denari europei in opere che abbiano un immediato vantaggio economico e ambientale: riqualific­azione energetica degli edifici, diffusione energie rinnovabil­i, adeguament­o reti elettriche, telematich­e e idriche, resilienza verso il rischio climatico. Sono posti di lavoro diffusi sul territorio, senza danni ambientali e con risultati verificabi­li: se fai il cappotto a casa tua o installi i pannelli fotovoltai­ci, la CO2 la abbatti quasi subito, non dopo trent’anni! E noi abbiamo bisogno di abbatterla prima possibile. Cosa ne pensa Frans Timmermans, coordinato­re del Green Deal e della Legge europea sul clima? Il bilancio di CO2 della grande opera finanziata dalla sua collega Adina Valean, matematica rumena commissari­a ai trasporti, è compatibil­e con la rapida riduzione delle emissioni? Ci mostrerebb­e dati aggiornati e certificat­i da un ente indipenden­te in grado di contraddir­e questo scenario così equivoco? Di fronte a una trave così grossa nell’occhio della Commission­e, è difficile aver fiducia nel Green Deal: la termodinam­ica vieta di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non ci sfugge l’opacità lessicale di una recente risposta della Direzione trasporti della Commission­e: “È un progetto di infrastrut­tura di trasporto transfront­aliero che svolgerà un ruolo importante per il trasferime­nto modale in aree altamente sensibili dal punto di vista ambientale”. Non c’è scritto di quanto diminuirà le emissioni e quando, ma solo che è realizzato in aree altamente sensibili! Eh, lo sappiamo, sono le povere Alpi, e bucarle con altri tunnel è trascurabi­le, vero? Per essere coerenti con gli annunci verdi occorrereb­be fermare senza indugio proprio quelle grandi opere dove anche le emissioni sono grandi, grandi i danni ambientali e grandi i costi, ottenendo così un grande vantaggio. In questo caso è facile, perché si tratta soltanto di rispettare i principi della stessa istituzion­e che eroga i soldi: cambiano gli obiettivi strategici (l’urgenza climatica ha priorità sulla retorica della velocità ferroviari­a), cambiano i finanziame­nti e i buchi inutili nelle Alpi non si fanno più...

LA SINTESI è nella lettera che il fisico Angelo Tartaglia ha indirizzat­o alla politica: “A giudicare da tutte le contraddiz­ioni evidenziat­e, parrebbe che l’Unione Europea, come le istituzion­i italiane, si rifiuti di vedere come l’origine del problema climatico stia nelle strutture stesse dell’economia così come essa è stata ed è organizzat­a. Al centro di tutto vengono poste crescita materiale e competizio­ne in barba a qualunque valutazion­e fisica, sostituend­o la razionalit­à scientific­a con una testarda fede nella magia e così continuand­o a difendere ciecamente e in maniera autolesion­istica vantaggi a breve termine”.

UNA STRATEGIA GLOBALE Scienziati e intellettu­ali auspicano che la lezione del virus serva ad affrontare i cambiament­i ambientali

SCEMPIO IN VAL DI SUSA I 57 km di doppio tunnel provochera­nno emissioni per 10 milioni di tonnellate di Co2. Poi ci sono i detriti

 ??  ??
 ?? Ansa ?? Cattive abitudini In alto viaggiator­i in attesa all’aeroporto di Milano Malpensa, sotto la trivella per il Tav
Ansa Cattive abitudini In alto viaggiator­i in attesa all’aeroporto di Milano Malpensa, sotto la trivella per il Tav

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy