Fagioli e spatole: cerette da incubo
STRAPPI I guai delle donne chiuse in casa senza estetista
Aquindici
giorni dall’inizio dell’isolamento, ho mandato una foto alla mia estetista, che mi ha risposto sarcastica: “Pensavo stessi andando di lametta”. E invece no: in preda al panico da ricrescita selvaggia, mi ero addirittura comprata il rullo, quella sorta di parallelepipedo rettangolo che, una volta caldo, stende la ceretta sulla parte interessata quasi come una schiacciasassi sulla superficie lunare. Simpaticissimo. Ho costretto mia figlia a un’esilarante seduta nel bagno di casa, condannata a ricevere la sua vendetta da adolescente – sapeste la foga del suo strappo... – pur di vincere la mia battaglia contro il pelo. È durato poco, roba da ’na botta e via. Il rullo non mi bastava più.
Aquindici giorni dall’ini zio dell’isolamento, ho mandato una foto alla mia estetista, che mi ha risposto sarcastica: “Pensavo stessi andando di lametta”. E invece no: in preda al panico da ricrescita selvaggia, mi ero addirittura comprata il rullo, quella sorta di parallelepipedo rettangolo che, una volta caldo, stende la ceretta sulla parte interessata quasi come una schiacciasassi sulla superficie lunare. Simpaticissimo.
HO COSTRETTO mia figlia a un’esilarante seduta nel bagno di casa, condannata a ricevere la sua vendetta da adolescente – sapeste la foga del suo strappo... – pur di vincere la mia battaglia contro il pelo. È durato poco, roba da ’na botta e via. Il rullo non mi bastava più. “Del resto – pensavo, sprezzante del pericolo – se sono trent’anni che faccio la ceretta qualcosa avrò pure imparato, no?”. E così all’inizio di aprile ho cercato su Amazon “kit scaldacera”. Ovviamente mi si è aperto un mondo: da quelli super professionali con termostato regolabile a quelli che, al posto del barattolino, ti forniscono i “fagioli di cera” di tanti colori, dal “bagno di paraffina per mani, piedi e gomiti mo rbid i” allo “scal dace ra portatile per epilatore per capelli”( sic). Ne ho ordinato uno non troppo pretenzioso (i prezzi variano dai 15 euro, per la cera che si scalda nel microonde ma che trovi pure al supermercato, ai 120) e subito dopo mi è preso il panico: “Sei sicura di ricordarti in quale verso va spalmata la cera e in quale, invece, si strappa ?”. Purtroppo la quarantena incide, eccome, sullo stato di salute mentale. Ma per tutto c’è un rimedio, e si chiama Youtube.
Un mondo pieno di tutorial che vanno dal semplice “Scuola di ceretta, tecniche e regole” al complesso “Ceretta brasiliana per peli corti e duri” ( maschili) fino all’ambiguità di titoli che ti fanno credere di aver sbagliato suffisso al sito cercato: “La mia ragazza mi fa la ceretta per punizione”. C’è un universo fetish anche tra le spatole. Dovendo portare a termine la mia missione, mi affido a colei che sembra una professionista, almeno stando alle oltre 400 mila visualizzazioni. Undici minuti di video per imparare a depilarsi gambe e “zona bikini” (che in vista di quest’estate sembra quasi un oltraggio). Dopo le prime spiegazioni sull’occorrente, compreso l’olio alle mandorle nella bottiglietta d’acqua vuota e uno specchietto che ha il lato “ingrandimento”, la gentile signorina inizia a mostrare come spalmare correttamente la sostanza, come sistemare la striscia e come strappare. E così la mia incertezza sul verso trova conforto. Il problema – si fa per dire – arriva quando tocca alla suddetta zona bikini. Raffreddate gli spiriti bollenti: la signorina rimane in shorts, il che però rende ancora più surreale l’immagine dello specchietto posato sul pavimento, in vista – parola opportuna – della posizione modello bagno alla turca che l’esperta deve assumere. E qui ci fermiamo, per decenza. Anche perché hanno appena citofonato: sono arrivati i rasoi nuovi.
La zona “bikini” Al di là del miraggio insito nella definizione, preparatevi a una posizione “alla turca” con vista