Le scarcerazioni causa Covid-19
SONO 376 i detenuti ritenuti pericolosi che sono scarcerati in queste settimane di emergenza virus. Tra essi, un boss di Cosa nostra come Francesco Bonura e uno della Camorra come Pasquale Zagaria. E Cataldo Franco, custode del piccolo Giuseppe Di Matteo che fu poi sciolto nell’acido per punire il padre diventato collaboratore di giustizia. E, ancora, Domenico Perre, uomo della ‘ndrangheta tra gli autori del sequestro Sgarella. L’origine, nonostante il decreto Cura Italia escludesse dai benefici i condannati per mafia e terrorismo, è la nota del 21 marzo emessa dal Dap che invitava le direzioni degli istituti penitenziari "a segnalare con sollecitudine’ ai Tribunali di sorveglianza i detenuti con una serie di patologie, affinché potessero prendere in considerazione le istanze di scarcerazione, in considerazione dell’emergenza sanitaria determinata dalla possibilità di contagio per il coronavirus". Sabato il governo ha approvato un decreto che, oltre a prevedere il parere al giudice di sorveglianza della locale Dda e della Pna, impone la verifica della sussistenza dei requisiti dopo 15 giorni e poi ogni mese.