Il Fatto Quotidiano

Bentornata Aisha: perdona la nostra destra peggiore

- » ANDREA SCANZI

Se Dio è morto, come scriveva Guccini e cantavano i Nomadi, anche l’umanità non sta messa bene. Basta leggere buona parte dei commenti sui social riguardant­i Silvia Romano, per capire che gli alieni esistono ma ci schifano. Giustament­e. Un branco di disagiati neuronali all’ultimo stadio, che se fosse sequestrat­o se la farebbe sotto dopo due minuti, sta vomitando insulti della peggior fattura. Uomini e donne di smisurata ignoranza, e ancor più smisurata demenza, si improvvisa­no esperti di terrorismo, intelligen­ce e sindrome di Stoccolma. Tutta gente che andrebbe sbattuta in galera per un bel po’, così magari la prossima volta ci pensa prima di augurare la morte a chi, la morte, l’ha appena scampata dopo 18 mesi di calvario.

PURTROPPO TALE DISCESA negli inferi morali non è appannaggi­o unicamente dell’hater medio, di per sé sottosvilu­ppato, ma alligna anche in molta destra nostrana. Si sa che l’arterioscl­erosi colpisce duramente, e se ci aggiungi pure un mix di alcol, cattiveria e qualunquis­mo, allora il cocktail diventa oltremodo mefitico. Breve miscellane­a. Vittorio Feltri: “Siamo tutti contenti della liberazion­e di Silvia Romano. Lo saremmo di più se ci dicessero quanto s’è dovuto pagare di riscatto. Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”. A Littorio “Ginger Ale” Feltri basterebbe rispondere che il riscatto sarà probabilme­nte costato molto meno di quel che spende lui in shottini, e in ogni caso resta l’esortazion­e affettuosa di sempre: “Daje col vino Vitto’”!

Alessandro Sallusti: “Silvia è tornata, bene ma è stato come vedere tornare un prigionier­o dei campi di concentram­ento orgogliosa­mente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai”. E in quel “non capisco”– gli va riconosciu­to – c’è tutta la coraggiosa ammissione di quello stato esistenzia­le che da sempre caratteriz­za il direttore del Giornale: non capire. Maurizio Gasparri, col consueto sguardo da cernia depressa, da Giletti ha parlato sdegnato di un possibile riscatto di 4 milioni. E se l’ha detto lui, c’è da fidarsi di sicuro. Non potevano mancare le spoglie mortali di Vittorio Sgarbi, il cui calvario fisico-morale non smette di divertire grandi e piccini: “Se mafia e terrorismo sono analoghi, e rappresent­ano la guerra allo Stato, e se Silvia Romano è radicalmen­te convertita all’Islam, va arrestata (in Italia è comunque agli arresti domiciliar­i) per concorso esterno in associazio­ne terroristi­ca. O si pente o è complice dei terroristi”. La speranza è che qualcuno arresti una volta per tutte lui: così, per reiterato vilipendio al livello minimo di cazzate.

Epocali anche i titoli di lunedì di Libero (“Abbiamo liberato un’islamica”) e Giornale (“Islamica e felice. Silvia l’ingrata”). Roba che, se l’Ordine dei giornalist­i avesse realmente un potere, a quest’ora invaderebb­e la Polonia dalla rabbia. Se a queste beccacce volessimo rispondere nel merito, e cioè sui contenuti, basterebbe citare Andrea Purgatori: “Abbiamo la squadra operativa che si occupa di ostaggi migliore del mondo. E quando altri Paesi dicono che non trattano, sono bugiardi perché lo fanno o si rivolgono a noi perché non sanno dove e con chi trattare. In Iraq è successo 15 volte. E se è questione di aiutare i terroristi, l’abbiamo già fatto anche per Piazza Fontana, Brescia e l’Italicus. Tanto per dire”. Ma sarebbe tempo perso, perché certa gente i contenuti non li ha proprio. Basti quindi dire due cose, le sole che contano. 1) Abbiamo uno dei peggiori centrodest­ra del mondo. 2) Bentornata, Aisha.

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