Il Fatto Quotidiano

Bonafede, oggi si vota: se salta, addio governo

MOZIONEPd e M5S a Iv, tentata di sfiduciarl­o

- » LUCA DE CAROLIS E WANDA MARRA

■Renzi& C. provano a tenere la maggioranz­a in bilico sui due voti proposti da centrodest­ra e +Europa. Sperando in un “segnale” dal ministro sulla blocca-prescrizio­ne e magari in qualche posto per Marattin e per la Boschi

“Alle 9 riunione nella stanza di Matteo”. Il messaggio di Davide Faraone è arrivato ieri sera ai senatori di Italia Viva. Non entusiasti: “Decidono tutto loro. Non va bene”, era il commento più gettonato. La certezza è che questa mattina in Senato si voteranno le due mozioni di sfiducia per il ministro della Giustizia, il 5Stelle Alfonso Bonafede. E i voti di Italia Viva potrebbero essere decisivi. Così ieri Maria Elena Boschi è stata per due ore a Palazzo Chigi, dove prima ha parlato con il capo di gabinetto del premier Goracci e poi con lo stesso Giuseppe Conte. Piano shock, famiglia e soprattutt­o giustizia, i temi sul tavolo.

PERCHÉ RENZIvuole un segnale dal Guardasigi­lli. Magari in tema di prescrizio­ne. “Il resto va bene” dicono da ambienti renziani. Ergo, l’aria che tira è che Iv non arriverà a sfiduciare Bonafede. E una prova indiretta potrebbero esserlo anche i contatti di ieri sera tra Boschi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il grillino Federico D’Incà, sui lavori sul decreto liquidità. “Chi vuol far cadere un governo non ragiona su riunioni” è la lettura in ambienti di governo. Si vedrà oggi, il giorno delle due mozioni, diverse tra loro. Quella della Lega e del centrodest­ra chiede conto a Bonafede della scarcerazi­one dei boss, delle rivolta nelle carceri e dello scontro con il magistrato Di Matteo sulla sua mancata nomina al Dap. Quella di Emma

Bonino mette sotto accusa tutto l’operato del governo in materia di giustizia. Dalla “violazione del principio di ragionevol­e durata del processo” alla gestione del Covid nelle carceri. Insistendo sulla necessità di scarcerare i detenuti “più vulnerabil­i all’infezione”. Invece

Iv chiede anche poltrone. Renzi rivendica per Luigi Marattin la presidenza della Commission­e Bilancio della Camera. E la Boschi cerca riconoscim­enti per sé: è capogruppo alla Camera, nutre altre aspirazion­i per ora frustrate, ma intanto diventa la front woman dei renziani, invece della capodelega­zione, Teresa Bellanova.

Si racconta che punterebbe a sostituire Elena Bonetti, ministro della Famiglia in quota Iv. Nel frattempo il Pd ha fatto sapere a Renzi che si tratta di un voto sul governo, non su Bonafede. “Se lo sfiduciano si apre una vera crisi per l’esecutivo, non c'è dubbio” ha scandito a Un Giorno da pecora il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio. Ma per il Pd non è il momento di far cadere Conte. E in assenza di un piano B anche Renzi studia una strategia. Per esempio, potrebbe far mancare qualche voto. Senza arrivare allo show down. Oggi parlerà subito dopo Bonafede, che ieri ha passato la giornata a limare il suo intervento: costruito innanzitut­to per “smontare le due mozioni di sfiducia” come raccontano fonti di via Arenula. Dove hanno trovato piuttosto sgrammatic­ata soprattutt­o quella del centrodest­ra. Ma nel suo discorso potrebbe esserci anche un segnale politico sulla giustizia. Rivolto innanzitut­to a Iv, certo, ma anche a una bella porzione del Pd. Ieri sera il capogruppo dem in Senato Andrea Marcucci, già pasdaran renziano, lo ha detto dritto: “In molte occasioni Bonafede non ci è piaciuto affatto, per esempio sulla prescrizio­ne. Il Guardasigi­lli ora deve ricordarsi di essere in un governo di coalizione nella stesura delle riforme del processo penale e civile”.

TRADOTTO , serve un’apertura: forse non solo sui processi, perché c’è anche il tema delle intercetta­zioni. Ma il segnale per placare la maggioranz­a verrà definito con precisione dal ministro solo poco prima del suo intervento alle 9,30 di oggi. “Prima bisognerà vedere come è trascorsa la notte, forse anche la primissima mattina” spiegava ieri una fonte qualificat­a. Perché i colloqui andranno avanti fino all’ultimo. Non a caso ieri Bonafede è stato chiamato anche da ministri e big del Pd. E ha tenuto aperto il canale con Palazzo Chigi, per capire l’esito dell’incontro con Boschi e ragionare sulla linea da tenere in Aula. Una prova da non sbagliare.

Boschi a Chigi

La capogruppo di Iv vede Conte: chiede posti e “un’apertura” sulla Giustizia

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